Eusebio Di Francesco, allenatore del Venezia, è intervenuto in conferenza stampa in vista del match contro la Lazio di Marco Baroni, in calendario sabato alle ore 15:00.
Venezia, Di Francesco in conferenza
Di seguito uno stralcio del suo intervento:
"La settimana è stata un po' corta, non abbiamo fatto tantissimo lavoro di campo, abbiamo lavorato sulla testa, sulla capacità di rimanere in partita fino al 100° minuto, non fino al 90°. Ci è capitato di fare ottime partite, anche contro il Genoa, dove siamo calati nel finale alle prime difficoltà e avvisaglie. Come dico spesso, le partite sono sempre meno e noi dobbiamo lavorare su questo. Recuperiamo Haps, dopo tanto tempo poi torna Duncan".
Sulla Lazio
"E' una squadra in grande condizione e forma, Baroni sta facendo un ottimo lavoro, ha giocatori che rispecchiano il suo voler intensità e qualità. Da quando ho cominciato mi sento sempre sotto esame, in questo lavoro. I periodi possono essere negativi o positivi, ma ci dobbiamo credere che ci possano essere periodi più positivi. Ci serve il risultato. Ci sono stati tanti cambiamenti che non dipendono solo da me, posso solo metterci tutto me stesso. Se parlo del mercato? No, intendevo sulla mia posizione".
Sul doppio trequartista e Zerbin più avanzato
"Questo tipo di atteggiamento è successo anche con altri giocatori. Ha dato buoni risultati, anche se non rispetto al risultato finale. Possiamo trovare altre soluzioni, ma servono i risultati. Dobbiamo capire che certe partite se proprio non si riescono a vincere, piuttosto bisogna anche difendere il pareggio che può essere importante, alzando il livello dell'attenzione, sia da chi inizia che da chi subentra. Con i 5 cambi, non accetto l'alibi di essere stanchi, infatti non mi avete mai sentito parlare di questo".
Sul VAR a chiamata
"Non mi fa impazzire. Mi piacerebbe che fossero più chiare certe cose o che l'interpretazione non debba variare da una partita all'altra. Mi incazzo sui falli dove un difensore ti tiene, tu cerchi di divincolarti, lo tocchi e sembri che lui muoia per terra. Condivido quanto detto da Gasperini sui rigorini, ci sono troppi tempi morti nel calcio di oggi".