E' un momento delicato per l'Europa e non solo: da Parigi in poi la spirale del terrore ha già coinvolto tutti, e i 3 falsi allarme bomba di ieri, a Roma, lo confermano. Così come, in senso opposto, l'assalto degli jihadisti in un albergo in Mali. E' così che, dopo anche il tentativo da parte di alcuni terroristi di colpire durante l'amichevole tra Francia e Germania, l'Italia ha riscoperto la paura di andare allo stadio.
TuttoSport ha quindi intervistato uno dei 650 steward che sarà allo Stadium per Juventus-Milan. Un racconto di paura, sospetto e voglia di superare gli ostacoli. Queste le parole riportate: "Se penso a quello che è successo allo stadio di Parigi mi vengono i brividi, come mi sono venuti sabato quando ho letto la dinamica di quell’attentato: il controllo dello steward, la scoperta della cintura esplosiva, i morti. Io di controlli come quello ne avrò fatti migliaia negli ultimi due anni da quando ho iniziato a prestare servizio allo stadio. Però no, non ho paura. Chiamatemi pure incosciente, però mi fido della Polizia e delle forze dell’ordine e delle misure eccezionali che sicuramente verranno applicate".
"Mia mamma non voleva che dessi la disponibilità, ma io non ci ho pensato molto. Da quel momento sta cercando di convincermi a rinunciare: “dì che hai la febbre, che devi studiare per l’esame, dì che devi badare a me che sto male, dì quello che vuoi ma non andare, mi fai stare in ansia tutta la notte”