"Può ricoprire tutti e tre i ruoli d'attacco. Non ha sbagliato un pallone, speriamo continui così. Ha raggiunto l'età del giudizio. Lo vedo anche trequartista".
Così, nel post-partita di ieri, Silvio Berlusconi, interrogato sulla prestazione (da subentrato, per una manciata di minuti) di Mario Balotelli.
Che adesso si candida prepotentemente per una maglia da titolare contro l'Udinese.
Già, perché se contro il Palermo Mihajlovic ha preferito affidarsi allo stesso identico undici del derby, nell'infrasettimanale, per far respirare i titolari, servirà iniziare le turnazioni: e la più importante, in tal senso, potrebbe riguardare appunto il partner d'attacco di Carlos Bacca, che ieri ha steso i rosanero con la sua prima doppietta italiana, e che può di fatto considerarsi l'unico intoccabile.
Ieri, viceversa, non esaltanti son state le prestazioni del suo partner, Luiz Adriano, oltre che di Honda, per l'ennesima volta oscurato dal dinamismo e dall'incisività di Jack Bonaventura. Il brasiliano continua a fare tanto lavoro sotterraneo, difende palla, fa salire la squadra, e con i suoi movimenti intelligenti apre sempre utili spazi ai compagni: ma è lui, oggi, il principale indiziato a lasciare il posto a SuperMario. Per quanto riguarda Honda, invece, il problema riguarda anche il riflesso del pubblico. Ieri sera, nonostante una prestazione non proprio pessima (ha anche sfiorato il gol con una giocata di rara difficoltà, triplo pallonetto volante), ha comunque fischiato il giapponese, quando è uscito per lasciare il posto a Poli. Quando tornerà Bertolacci, in effetti, Bonaventura potrebbe collocarsi sulla trequarti al suo posto. E ad ottobre, quando anche Menez si riaggregherà alla truppa, gli spazi potrebbero ulteriormente ridursi. Nel frattempo, Balotelli scalda i motori: Luiz Adriano si siederà in panchina, in attesa d'una nuova chance.
Ed Honda si gioca tutte le sue carte entro la sesta, quando tornerà, con buona probabilità, l'ex mezzala del Genoa: poi, per lui, le occasioni potrebbero essere definitivamente finite.
