E a pensare che ormai era tutto fatto: visite mediche fissate, accordo tra i due club e tifosi (e fantallenatori) già pronti ad accoglierlo in Serie A. Poi il rifiuto ed il colpo di scena in direzione Arabia Saudita ha colpito tutti, lasciando grosse perplessità sulle premesse tecniche del giovane talento spagnolo.
Quasi un anno dopo, ora, Gabri Veiga torna sul suo rifiuto al Napoli e svela cosa lo ha davvero spinto ad accettare il progetto tecnico (e i milioni) offertigli, invece, dall'Al-Ahli. Queste le sue parole ai microfoni di AS.
"Il no al Napoli? Ecco il vero motivo..."
"In estate abbiamo ricevuto l'interesse del Napoli, che è una grande squadra. Nessuno ne dubita e lo dirò sempre. E il progetto mi è piaciuto, come potrebbe essere importante all'interno di un grande club che giocherà la Champions League.
Nel calcio, però, tutto cambia da un giorno all'altro, e arriva un momento in cui la visione del club nei miei confronti, per X motivi, cambia. Quindi da giocatore ho pensato, e lo penso tutt'ora, che non fosse il posto giusto per sentirmi importante.
Alla fine penso di essere un giocatore che ha bisogno di quell’importanza fin dall’inizio. E soprattutto arrivare in un posto nuovo, visto che alla fine si trattava dell’Arabia Saudita. Avevo bisogno di sentirmi importante e di avere fiducia. A Napoli non poteva succedere, ma non nutro nessun tipo di rancore nei suoi confronti e penso di aver preso la decisione giusta per continuare a crescere".