Palla sul sinistro, tiro che s’insacca alle spalle del portiere, Manolo Gabbiadini che esulta: è il leit-motiv che si sta ripetendo da qualche settimana, con l’ex bianconero diventato idolo di Napoli in men che non si dica grazie ai 4 gol consecutivi nelle ultime 4 uscite.
Già diversi addetti ai lavori e alcuni i tifosi avevano criticato la cessione di Gabbiadini a gennaio, peraltro a cifre non certo stratosferiche: la Juve aveva speso 5,5 milioni per assicurarsene la metà dell’Atalanta, l’attaccante poi è stato ceduto per 13,5 milioni complessivi da spartire tra la stessa Juve e l’Atalanta.
Ora che si torna a parlare di Tevez-centrismo e intanto si susseguono le voci sul futuro dell’argentino, ecco che viene inevitabile chiedersi come mai in Corso Galileo Ferraris abbiano deciso di non puntare su quello che al momento è uno dei migliori attaccanti italiani. Pur riconoscendo il talento dei vari Zaza e Berardi, non si può non ammettere che Gabbiadini ora come ora è più pronto per un grande club rispetto ai due neroverdi. Al tempo il compito di dar ragione o torto alla Juve.