Dan Ndoye, centrocampista del Bologna, ha rilasciato una lunga intervista ai taccuini de La Gazzetta dello Sport a proposito del campionato del club emiliano e dei sogni europei.
Bologna, intervista a Ndoye
Di seguito uno stralcio delle sue dichiarazioni:
"Sono nato a Nyon sì. Nella città della sede Uefa. L’Europa è evidentemente nel mio destino. Ma siamo solo all’inizio: se a quattro, cinque giornate dalla fine saremo qui, o qui vicino, allora la parola Europa cercheremo di farla nostra in maniera definitiva".
Sulla classifica
"La classifica è meritata e sa perché? Perché dall’inizio abbiamo giocato a calcio e voluto ricercare la nostra identità. Un’identità forte e che oggi è emersa grazie al grande lavoro che abbiamo fatto. Tutti. All’inizio non è stato facile perché non è facile apprendere il gioco di Thiago Motta. Ogni giocatore deve fare tutto, e certi movimenti in base a cosa fa il compagno nell’immediata precedenza".
Sul ruolo
"Se sono un'ala? Sì, è un gioco di posizioni e non di ruoli, uno svolgimento in cui posso mettere dentro anche la mia qualità: Motta lo dice a me e a tutti, non inscatola nessuno",
Su Thiago Motta
"Parla molto e spiega. È un perfezionista, non ha paura di cercare gioco e di nessuno. Chiede e pretende, vuole che sia tutto perfetto. Great , un grande".