Da un lato ci sono loro, Dybala, Higuain e Cristiano Ronaldo, tre dei centravanti più forti del mondo, che dopo la gara interna con l'Udinese anche nel primo tempo di Genova, ieri sera, hanno saputo regalare spettacolo. Dall'altro invece c'è lui, Federico Bernardeschi, tra i centrocampisti con almeno la metà delle partite giocate più una il secondo peggiore della Serie A per fantamedia. 

E poi c'è Maurizio Sarri, fine stratega e sapiente tattico che ha utilizzato l'estroso esterno offensivo quest'anno non ancora sbloccatosi in posizione strategica di trequartista, per garantire un equilibrio che, sino a questo momento, ha prodotto più che discreti risultati. 

La Juve costruita sino a questo momento è stata insomma chiara: Sarri più volte ha ribadito quanto potesse costare alla squadra sostenere, insieme, il talento di Ronaldo, Dybala e Higuain, anche se la sensazione è che quei tre, in mezzo al campo, si trovino a meraviglia. Ed è così che dopo le prove con Udinese e Samp, Sarri dovrebbe riproporre il tridente anche contro la Lazio in finale di Supercoppa, esperimento certamente probante contro una squadra in uno stato straordinario di condizione fisica e mentale e contro la quale la Juve, nonostante una formazione più spregiudicata, sarà costretta comunque a trovare un delicato equilibrio. Stavolta, senza Federico Bernardeschi.