Lothar Matthaus dice la sua. In vista della sfida di domenica tra Inter e Napoli, l'ex giocatore nerazzurro alla "Gazzetta dello Sport" ha parlato delle due squadre, tra presente e passato. Ecco le sue dichiarazioni principali.

Sulle sfide con Maradona

"Cosa significava giocare contro Maradona? Era un onore, era stimolante, era una grande emozione. Che fosse un’amichevole, che fosse un Inter-Napoli o la finale dei Mondiali. Era bello affrontarlo perché le gare erano dure, tese, sentite, ma sia prima che dopo la partita parlavamo cordialmente. Era vero antagonismo sportivo: duro, ambizioso e leale. Abbiamo vissuto bei momenti insieme, eravamo legati seppur rivali: lui è venuto alla mia partita d’addio a Monaco, io alla suaa Buenos Aires. C’era una bella amicizia sportiva".

Su Inter-Napoli di oggi

"Onestamente non ci sono giocatori che ammiro particolarmente, né da una parte né dall’altra. In entrambi i casi è il collettivo che emerge. Non ci sono i Matthäus o i Maradona. Mi piaceva Lukaku, era uno che faceva la differenza, la sua cessione è stata pesante. Con Lautaro e Dzeko ci sono buoni giocatori, ma nessuno che faccia sempre la differenza".

Sulla favorita

"L’Inter, vista la classifica, ha più bisogno di vincere. Credo sia la favorita. Dubito che la Juventus possa rientrare nella corsa al titolo, è troppo distante e lo è da troppe squadre. L’Inter vincendo tornerebbe in scia, sarebbe importante. È un campionato a tre".

Matthaus (Getty)
Matthaus (Getty)