Tifosa illustre, a distanza per gli impegni nell’esecutivo UEFA, Evelina Christillin condivide con molti supporter bianconeri la delusione per il verdetto della finale di Coppa Italia: “Avrei preferito andare a dormire con altre immagini nella testa”, dice alla Gazzetta dello Sport la dirigente, membro aggiuntivo del Consiglio dell’UEFA. “Sono contenta che il calcio abbia ripreso però avrei preferito un altro finale”.

Secondo trofeo perso, cosa succede? “Succede che un po’ abbiamo la pancia piena e quindi meno motivazioni, perché il carniere è pieno dopo 8 scudetti, 4 Coppe Italia e due finali di Champions, un po’ il lockdown ha interrotto sul più bello un percorso che la squadra stava facendo con il nuovo allenatore: per imporre un nuovo modello di gioco ci vuole tempo e quando sembrava che l’ingranaggio avesse cominciato a funzionare è arrivato lo stop. Riprendere adesso non è facile. Rispetto alla gara con l’Inter, dove la Juventus mi era piaciuta, ho visto un passo indietro”.

"Sarri? Involuzione dopo un grande inizio"

Le preoccupazioni maggiori: “Mi sembra che il problema sia soprattutto davanti: nonostante un tridente di super valore, in due partite tra Milan e Napoli non siamo riusciti a fare neanche un gol. In finale mi sarei aspettata la ferocia degli anni passati, invece in questa stagione ci è mancata spesso. Dopo un grande inizio (penso al 4-3 col Napoli alla seconda giornata) c’è stata un’involuzione e il sarrismo si è visto solo a sprazzi. Siamo in una fase di confusione: non è la Juve risultatista di Allegri, che a molti non piaceva ma a me sì, ma non vedo neppure la fantasia al potere”.

Molti tifosi contro Sarri…“Criticare a priori è sempre sbagliato, Sarri come tutti deve essere giudicato in base ai risultati e non è ancora arrivato il momento. Le somme si tireranno ad agosto, dopo il campionato e la Champions League. Diciamo che il coefficiente di queste due prime prove era basso, quello delle prossime due invece è molto alto, perché gli obiettivi che restano sono decisamente più importanti. Certo è che se la stagione dovesse finire senza titoli sarebbe inevitabilmente deludente".

"Anche Ronaldo è umano..."

Le condizioni deludenti di Ronaldo: “Quando si parla di lui l’asticella è sempre molto alta. Ci si aspetta che risolva tutte le partite, ma anche lui è umano. Per quanto possa essersi allenato durante il lockdown, come tutti sta risentendo del lungo periodo lontano dal campo. Però trovo ingeneroso prendersela con lui per un rigore sbagliato e due partite sotto tono. Non può sempre essere stellare. Finora la sua stagione è stata positiva e non è mica finita qui...Io sono fiduciosa, anche se la Lazio è lì e in 12 partite può succedere di tutto: abbiamo un punto di vantaggio che va difeso con le unghie e con i denti”.

Le ambizioni in Champions e la final eight: “Sarebbe stato meglio se le avessero chiamate solo eight, perché la parola final non ci porta molto bene...Scherzi a parte, passare il turno è alla nostra portata e se ci qualifichiamo possiamo giocarcela, perché in gara secca può succedere di tutto. In più Ronaldo potrà sfruttare il fattore casa: giocare a Lisbona sarà una grande spinta. Avere più tempo per entrare in forma per la Juve può diventare un vantaggio. La Uefa ha fatto un lavoro pazzesco, resettare dopo l’annullamento dell’Europeo e ripartire riprogrammando tutto non è stato uno scherzo. Non sarà la solita Champions, ma questa formula è molto attraente: sarà come vivere un Mondiale. E chissà che la novità non porti bene alla mia Juventus…”

Evelina Christillin (Getty Images)