Fresco di trionfo in Coppa Italia, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha concesso un'intervista al "Corriere dello Sport" in cui ha parlato di Gattuso e del futuro di alcuni giocatori azzurri.

De Laurentiis: "Gattuso? Prima di lui chiamai Allegri"

"Gattuso? Ci siamo già incontrati prima della gara, abbiamo chiacchierato come al solito, non avremo problemi a far convergere le nostre idee. Ci siamo presi subito, ha avuto un effetto immediato su questa squadra che per me è fortissima. Non lo dico da oggi, non sono neanche io a dirlo: è il campo che lo sostiene. L’anti-Juventus siamo stati noi in questi anni, per quel che abbiamo vinto e per quello che abbiamo rischiato di vincere. Ho l’abitudine di fare valutazioni ampie e volevo sentire sia Allegri che Gattuso. Chiamai prima Allegri, con cui ho un rapporto diretto e di stima da anni e quando gli telefonai fu onesto e mi disse: Aurelio, sto fermo, ne ho bisogno, non c’è preclusione assoluta, perché avete realizzato un progetto straordinario. E poi noi due ci vogliamo bene. Ma ho deciso di starmene un po’ tranquillo. Chiamai Rino, come da copione, e venne a Roma: e adesso eccoci qua".

"Rinnovi di Zielinski e Maksimovic? Voi giornalisti avete sempre tanta fretta. Neanche il tempo di ufficializzare quello di Mertens e già siete lì a pressare. Fatemi godere questo successo, la bella partita di Meret, che è grandissimo: glielo ho detto prima della finale, tra i pali sei un gigante ma devi solo acquisire la capacità di rilancio di Reina od Ospina".

"Discorso alla squadra? Potrei tacere, visto che non l'avete registrato. Non ho fatto nulla di eclatante, ho solo ribadito che manterrò la promessa: pagare lo stipendio di marzo, bloccato ancora da norme vincolanti e da accordi generali da trovare. E poi penserò a qualcosa di simbolico, che resti come ricordo".

Aurelio De Laurentiis
(Getty)