Il tecnico del Cagliari Claudio Ranieri ha parlato in conferenza stampa dopo la vittoria con il Sassuolo che è valsa la salvezza ai sardi.

Sul futuro

"Fatemi godere questa serata, non mi stressate da adesso. Io metto Cagliari davanti a tutto e l'ultima emozione è sempre la più forte. Io ho la memoria corta, non sono ancora anziano, se ti ricordi 50 anni fa: sì mi ricordo perché gli anziani si ricordano le cose vecchie. Io non sono così, mi ricordo che abbiamo fatto benissimo l'anno scorso e anche quest'anno. È stata bellissima l'emozione a Bari ed è stata bellissima a Reggio Emilia. Trent'anni fa il Cagliari si salvò il 19 maggio a Bologna: l'Emilia porta bene. Voglio ringraziare la famiglia Cagliari: lo chef, i camerieri, tutti quelli che lavorano ad Assemini, tutti cercano di mettere allenatore e giocatori a proprio agio, questo è il gruppo di quello che si vede in campo. Avete detto che la squadra a Milano era stanca, no, hanno corso come i cavalli. La squadra aveva corso bene e mi dava fiducia. Ho detto ai ragazzi: 'è come Bari'. Mi ricordo Gigi Riva, mi chiamò, e disse: digli ai ragazzi che non ci sono i tifosi ma un'isola dietro che li spingerà. E io ho ripetuto quelle parole. I ragazzi si sono impegnati, soprattutto quelli che hanno giocato poco".

Sul possibile addio qualche mese fa

"Avevo mollato! Ma non perché non credessi nei ragazzi. Io ho sempre detto: 'come ti alleni giochi' e pensavo che avessero bisogno di un altro allenatore, pensavo che avessero bisogno di un elettroshock. Normalmente quando un tecnico dice queste cose stanno tutti a testa bassa e nessuno dice niente. Invece loro mi hanno detto: 'no no, non esiste che adesso se ne va, lei resta qui con me e lottiamo tutti insieme'. E io ho risposto: 'fatemelo vedere'. E così hanno fatto".

Sulla salvezza

"È la conseguenza del lavoro, non c'è stato un solo ciuffo d'erba che remasse dall'altra parte. E anche i tifosi. Il pubblico in casa quando sbaglia ti fischia, ti fa sentire, noi abbiamo avuto un supporto, un amore, i ragazzi giocavano in casa sentendosi a casa: questo è merito dei tifosi e vanno ringraziati".