Il tecnico del Sassuolo Davide Ballardini ha parlato in conferenza stampa dopo la sconfitta col Cagliari che ha sancito la retrocessione in B.

Sulla stagione

"Ci sono dei momenti in una stagione dove devi avere quell'attenzione, quel furore, che magari noi con questa squadra, che non abbiamo quell'abitudine lì, a lottare, ad aggredire, ad avere quel furore perché abbiamo altre caratteristiche, anziché fare una corsa avanti forte siamo un po' frenati, magari ci nascondiamo anziché volere la palla, perché è una situazione difficile e molto pesante, si vede che i giocatori sono molto condizionati dal momento, perché per me sono molto capaci e quindi capisco che tu vuoi fare di più, ce la metti tutta ma fai fatica".

Su formazione e modulo

"Dopo un primo tempo senza occasioni da ambo le parti, un primo tempo non bello a parer mio, volevamo mettere più qualità, più giocatori offensivi, volevamo mettere più pressione al Cagliari perché per noi era più importante vincere che fare un altro risultato. Questa era l'idea ma quando fai quelle mosse lì invece di dare forza ti allarghi un po', non fai quelle corse che devi fare, devi scalare in avanti per creare difficoltà agli avversari, ma per me è proprio la situazione che ti condiziona".

Sulla retrocessione

"I calciatori si sono impegnati, hanno dato tutto, non sono riusciti a dare del loro meglio, è la situazione, si incastrano tutte queste cose, ci provi: che sia chiaro, i giocatori del Sassuolo sono tutti molto mortificati perché volevano che finisse in un altro modo perché l'impegno e la serietà non vi è dubbio che ci siano state. Dalla 27esima giornata ad oggi, quando siamo arrivati avevamo in testa di fare meglio, poi come ho detto fai la prima partita e non è una scusa, il Sassuolo senza Berardi non aveva mai vinto, ma non è una scusa perché una squadra forte deve fare a meno del suo giocatore migliore e tutti noi abbiamo il desiderio, la voglia, la determinazione, per cambiare una situazione complicata e questa situazione non siamo riusciti a risollevarsi. Certo che ci sentiamo responsabili".