Walter Mazzarri anticipa la conferenza stampa di un giorno, domenica il Torino affronterà il Sassuolo. Il tecnico granata spiega i motivi: "Innanzitutto voglio spiegarvi perché facciamo la conferenza il venerdì: è una scelta fatta in considerazione delle vostre esigenze perchè così si ha più tempo per le domande. Facendola il giorno prima, tra rifinitura e partenza per il ritiro, ci sono limiti di tempo che non mi piacciono. Oggi abbiamo il tempo per fare tutte le domande che volete".

IL LAVORO DURANTE LA SOSTA -"Il fatto che non ci fossero le Nazionali ci ha dato modo di lavorare di più con tutti i giocatori. Ho trovato grandi qualità tecniche e umane: tutti hanno dato grande disponibilità. Sono stati giorni di ottimo lavoro. E poi mi ha colpito l’organizzazione della società, un club evoluto che mi ha dato tutto per lavorare bene, ci sono tutti i presupposti per fare bene: la società è competente e organizzata, la piazza è fantastica, una di quelle storiche del nostro calcio".

LE CONDIZIONI DI LJAJIC E BELOTTI - "Adem ha sempre lavorato in gruppo, col Bologna era in panchina ma non potevo rischiarlo. Ora abbiamo ancora due giorni davanti a noi, per prendere la decisione se giocherà domenica o meno. Belotti? Ci ho parlato tantissimo, uno di quelli con cui ho parlato di più. Ha seguito sempre gli allenamenti tattici, per vedere come lavoriamo, nonostante non vi abbia preso parte, sta lavorando seguendo il programma di recupero".

ANSALDI - "Ha fatto lavoro a parte per un giorno o due per sicurezza. Poi ha voluto fare le partitine, gli ho consigliato di controllarsi, ma è recuperato. Vale lo stesso discorso di Ljajic, anche se Adem è un po’ più avanti. Ansaldi bisogna verificare ancora se viene in panchina. In questo momento secondo me non è ancora pronto per giocare novanta minuti dall’inizio".

GLI AVVERSARI - "Sono una buona squadra, basta vedere la loro rosa. Dobbiamo stare attenti, non sottovalutare niente. Col Bologna il calo di tensione che abbiamo avuto per tre minuti a inizio secondo tempo lo stavamo pagando perché è arrivato il rigore. Ho lavorato su questo aspetto. Ormai il calcio non permette di staccare la spina mai. Una squadra che vuole fare il risultato deve stare concentrata per 95 minuti. Basta una piccola leggerezza per pagare. E col Sassuolo può succedere perché sono in forma e sono temibili".

NIANG - "Il ragazzo è disponibile. Quello che prova dentro lo sa solo lui. Come già detto, ha bisogno di essere aiutato più degli altri da allenatore e compagni per tenere la corrente attaccata. Lui sa che ha avuto fino ad ora questo limite. Ci stiamo lavorando e lui si vuole fare aiutare. Questo è già positivo. Lui si assenta, è un limite che ha. Non ci scordiamo che è giovane. Io ho visto giocatori che fino a una certa età avevano limiti e poi sono esplosi d’un tratto. Io sono fiducioso che possa fare questo nel giro di poco. La continuità: deve puntare a questo, perchè lui ha spunti da giocatore importante, deve fare sì che questi sprazzi siano lunghi per novanta minuti, giocando per certi ritmi".

BASELLI - "Daniele ha grandi qualità, certo che è importante, ma può diventarlo ancora di più. Io vorrei un centrocampo che sa quando è il momento di far girare la palla e quando invece serve verticalizzare. Cercheremo di lavorare in questo senso. Poi è chiaro, ci sono anche gli avversari che ce lo permettono. Anche se noi lavoriamo bene, ci sono poi gli avversari che meritano rispetto".

CAMBI TATTICI? - "In Italia ho rispetto dei miei colleghi. Bisogna sapere cambiare pelle. E quindi saper interpretare più moduli perchè gli allenatori sono bravi e ti prendono le misure. Ecco perchè da giugno specialmente, se tutto va bene, vorrei una squadra che sappia fare due o tre moduli. In difesa se volessi fare la difesa a tre ci sono già tanti giocatori che l’hanno già fatta: Moretti, Burdisso, N’Koulou che è uno che se sta bene può fare tutto. Ansaldi un jolly, Bonifazi, Lyanco che sta fuori. Abbiamo difensori di un certo livello e se nessuno è infortunato a livello numerico stiamo bene. Ora sta a loro mettermi in difficoltà nelle scelte".