Kalidou Koulibaly, difensore del Napoli, ha parlato nel corso di un'intervista concessa a Dazn. Il difensore senegalese si è raccontato parlando di presente e futuro: 

Koulibaly sull'amore verso Napoli

Napoli? "Cosa mi piace di più di Napoli? La gente la rende magica, ci sono posti bellissimi, quando mi alzo ho la fortuna di vedere il lungomare, Capri, il Vesuvio. In città vedi l'affetto dei tifosi e l'importanza del club per questi tifosi. Loro sognano sempre e te ne accorgi subito. Mi hanno sempre detto che quando arrivi qui piangi due volte: quando arrivi e quando parti".

Sui compagni di squadra: "Conosco quasi tutti, siamo tutti insieme da anni, con le famiglie, usciamo spesso a cena insieme. Il bello è che questo è un gruppo sano e unito. Nessuno vive come noi e questo è molto importante".

Su Insigne: "E' la storia del Napoli, è fortissimo, ha sempre fatto bene. Gli voglio bene, è un grande uomo e una grandissima persona. Siamo spesso a telefono quando siamo in Nazionale".

Su Maradona e le sue parole di elogio: "Lui è una leggenda, non tutti possono avere questo privilegio, ho avuto la fortuna di ricevere queste parole. Gli ho mandato una maglietta e gli ho detto che lo aspettavo a Napoli, ho avuto la fortuna di vederlo e sono stato molto felice".

Koulibaly sulla Nazionale

Sulla scelta Senegal: "Ci ho pensato per un anno e poi con l'aiuto dei miei genitori e dei miei amici è stata quasi naturale. Mi sento in famiglia. Nel 2018 mi sono pentito? Mai, forse se ero nella Francia non avrebbero vinto il Mondiale. Credo nel destino, sono contento per loro, spero di fare bene con il Senegal".

Koulibaly sugli allenatori

Su Spalletti: "Ci ha dato tanto sulla mentalità. Ha sempre stimato questo gioco e questa squadra. Ha detto, appena arrivato: non è normale che non si vince. Voleva capire quale fosse il problema. Questa frase è stata importante, se uno da fuori dice così significa che davvero abbiamo delle potenzialità. Ha avuto l'umiltà di dire che il lavoro di Gattuso è stato buonissimo, lui non è arrivato qui per cambiare tutto ma per dare qualcosa in più. Mi chiama sua maestà? Sì, è vero, ma mi chiama anche il generale".

Koulibaly sul razzismo in Italia

Sul fenomeno razzismo: "All'inizio pensi di essere tu a sbagliare, ma poi la città ti ricorda che sei la persona giusta. Questo problema si può ancora combattere, già negli anni passati siamo andati avanti. Chiellini? Gli voglio molto bene, sono suo amico fuori campo, è una persona straordinaria, mi ha sempre difeso su tutti i fronti. Mi ha dato dei consigli importanti da calciatore e da uomo. Si è scusato a nome degli italiani per il razzismo, ma questa lotta dobbiamo farla tutti insieme e questo mi ha aiutato ad andare avanti ed è un buon segno per il futuro. Irrati fermò Lazio-Napoli? Lo stimo molto, mi ha dato una nuova visione di arbitri, con grande calma mi disse che avrebbe fermato la partita. Ero sorpreso e ancora oggi lo ringrazio perché mi ha dato la forza di iniziare a lottare davvero contro questa discriminazione".

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