Un personaggio che il campionato italiano sta iniziando a scoprire Joe Hart, che in questi mesi si è fatto apprezzare non solo per quanto fatto vedere in campo. In un'intervista a La Stampa, il portiere della Nazionale inglese ha spiegato il motivo della scelta Torino e non solo: questo un estratto delle sue dichiarazioni. 


SCELTA GRANATA - "Sono onesto, è successo tutto velocemente e non avevo tante scelte davanti. Ma sono grato a questo club che mi ha dato una grande chance di poter giocare e di farlo in una realtà seria e ambiziosa. Il rapporto con Guardiola? Se sono qui è perchè non c’erano altre strade. Ho detto sì al Toro perchè ho sempre guardato calcio italiano in TV, poi sono stato a Torino prima e mi è sempre sembrata intrigante, ho parlato con persone di cui mi fido, tra loro Vieira che aveva vissuto qui. Lui sapeva che avevo bisogno di giocare e ha capito che avevo bisogno di una squadra seria”.

COSA SAPEVO DEL TORINO “La sua storia, la grandezza del passato e lì mi fermavo. Poi mi sono documentato, ho capito che Superga è un ricordo vivo anche se è successo negli Anni Quaranta. Ho visto che sono stati in Europa League di recente e che quindi l’Europa è una dimensione a cui puntare. Poi ho studiato Mihajlovic”.

BUFFON - "È uno dei miei eroi calcistici, uno dei migliori al mondo. Unico nel suo genere”.

TIFOSI DEL TORINO SPECIALI - "Confermo, c’erano tifosi del Toro a Wembley, ho sentito il mio nome e non mi aspettavo quell’accento: mi sono girato di scatto e c’era questo gruppetto di scatenati che roteava le sciarpe del Toro. Mi sono sentito speciale”.