Grande caos in casa Inter. Le proteste della Curva Nord, che nella gara di ieri a San Siro ha tenuto fede al comunicato di sabato notte in cui annunciava guerra a Icardi, hanno avuto l'effetto di alzare un polverone senza precedenti e che rischia di delegittimare il capitano nerazzurro. Eppure c'è una fetta di pubblico, anche piuttosto sostanziosa, che si è schierata dalla parte del centravanti, applaudendolo anche dopo lo sbaglio dal dischetto.
Questa mattina, davanti agli uffici Saras, il messaggio di Moratti è stato molto chiaro: “E’ un grande caos in cui non entro certamente io”. L'ex presidente, nella nottata di ieri, non si è mostrato d'accordo con la presa di posizione della società, schierandosi certamente non dalla parte degli ultras.
A fargli eco le parole di Gianfelice Facchetti all'Ansa: "In questo momento non gli toglierei la fascia. In una catena di errori sarebbe un altro passaggio che non serve. Degradare un giocatore poco dopo il rinnovo è sbagliato. Bisognava pensarci prima. Ora per lui e per l’Inter non sarà facile giocare. I comportamenti a catena che ci sono stati ieri hanno creato uno stato di difficoltà all’Inter. Nessuno ha azzeccato la mossa giusta e la squadra ne ha fatto le spese. Nessuno è stato in grado di garantire tranquillità. C’è stata troppa frettolosità nel fare uscire il racconto. Serviva un controllo da più parti. Ma bisognava fare in modo che la giornata di ieri non avesse l’epilogo che si era prospettato già in mattinata. Invece è mancata lucidità. Dichiarazioni pre gara di Zanetti? Avrei voluto sentire dichiarazioni diverse. Come ad esempio: ‘Abbiamo una partita fondamentale e parleremo del resto in altra sede e in un momento più appropriato’. La maggior parte dello stadio però ha capito che la squadra andava sostenuta".