Il periodo di stop per il calcio italiano potrebbe finire presto. Quindi è tempo di pensare a come tornare nel migliore dei modi in campo. Questo è il pensiero di Manuel Lazzari, intervenuto pochi minuti fa ai microfoni di Lazio Style Radio. Ecco le parole dell'esterno biancoceleste, arrivato alla Lazio la scorsa estate dalla Spal:

Come stai trascorrendo la quarantena?

"Il primo mese è stato veramente duro, a me piace correre e sono sempre stato abituato ad allenarmi in gruppo. Ormai le giornate sono simili, lavoro alternando corsa, forza e bike. Cerco di alternare gli esercizi, in modo di non trascorrere il tempo sempre alla stessa maniera. Dopo l'allenamento vedo la tv o gioco alla play. Con chi gioco? Ogni tanto trovo Danilo (Cataldi, ndr) e passiamo un'oretta insieme, è uno sfogo".

Serie tv preferite?

"Ho appena finito la Casa di Carta, ieri sera ho iniziato 'The Stranger' Things. Appena ne finisco una ne inizio subito un'altra (ride, ndr)".

Stai facendo la differenza con la tua corsa....

"Questa caratteristica mi ha sempre contraddistinto, fin da quando ero piccolo. In ogni allenamento e in ogni partita cerco di sfruttarla al massimo. Siamo una squadra completa, ci integriamo bene tra di noi. Quando ci difendiamo lo facciamo tutti e undici, anche gli attaccanti. Costringiamo così gli avversari a sbilanciarsi e poi, appena recuperiamo palla, siamo veloci e tecnici nell'attaccare".

Sei cresciuto molto in fase difensiva...

"Alla Spal difendevamo e attaccavamo in modo diverso, non è stato semplice capire cosa voleva Inzaghi. Poi ho iniziato a capire e sono cresciuto, sono felice di dare il mio contributo alla squadra. L'anno scorso avevo più occasione di saltare l'uomo e arrivare al cross, qui alla Lazio giochiamo in modo differente. Facciamo più possesso palla, invece di dribblare proviamo a fare tanti passaggi per arrivare nell'area degli avversari. Abbiamo il centrocampo più forte d'Italia, uno dei primi in Europa: è normale che tanti palloni devono passare da loro. Noi quinti dobbiamo farci trovare pronti".

La progressione palla al piede dell'ex Spal (Getty Images)

Come ti trovi con Marusic?

"Una squadra come la Lazio, che ha più fronti in cui combattere, deve avere 2-3 giocatori importanti per ruolo. È un piacere allenarsi con questi compagni, non c'è alcuna competizione, abbiamo tutti un grande rapporto fuori dal campo. È la nostra forza".

Se ripensi a quando sei arrivato, le aspettative che avevi sono state ripagate?

"Penso di essere andato molto oltre. Già era un sogno firmare per la Lazio, poi riuscire a vincere subito un trofeo contro la Juventus e giocarsi lo Scudetto, una cosa difficilissima, è incredibile. Speriamo di riuscire a finire questo campionato, ce lo meritiamo. C'è tanta voglia ed entusiasmo, la nostra testa non si è mai staccata dal campionato. È normale che adesso si pensa meno al calcio, c'è un'emergenza da risolvere e si deve pensare alla salute, ma ci faremo trovare pronti quando sarà possibile tornare in campo".

Il rapporto con il tuo Veneto?

"È stata una delle regioni più colpite. Sento sempre la mia famiglia, non li vedo da 3/4 mesi e sento la loro mancanza. Sapere che stanno bene però mi fa piacere, sappiamo che dobbiamo tenere duro. Questo virus porterà sicuro dei cambiamenti, porterà tutti a riflettere. Speriamo che serva per trovare cose positive".

Quanto ti manca la famiglia biancoceleste?

"Un sacco, anche il cuoco e i magazzinieri. Quello che avevamo creato quest'anno era veramente unico. Sono sicuro che torneremo la famiglia di prima quando finirà questo momento".

Cosa hai pensato quando hai visto Formello per la prima volta?

"Non posso dire le parole che ho pronunciato, sarei volgare (ride, ndr). Sembravo un bambino che aveva realizzato il suo sogno: sono partito dal basso e sono arrivato in una città come Roma. Ai tifosi della Lazio mando un grande abbraccio, spero che torneremo a gioire tutti insieme allo stadio, ce lo meritiamo".