Non dimentica, Zinedine Zidane, che ai quarti di finale di Champions League potrebbe incontrare la Juventus. Una squadra a cui Zizou ha confessato a La Repubblica di dovere molto, ma a che lo stesso francese ha confessato di essere un livello inferiore rispetto al Real. Queste le sue parole: "Devo molto alla Juventus. Ci arrivai a 24 anni, dal Bordeaux, e per me fu un salto in avanti. Non era un club ai livelli del Madrid, che è il più grande di tutti, ma imparai moltissimo, crebbi come calciatore e come uomo".
I PRIMI TEMPI ALLA JUVE - "I primi tempi giocavo male, non ero inserito, tutti dicevano che ero un acquisto sbagliato. Solo Marcello Lippi credeva in me. Alla fine ebbe ragione lui. Vincemmo un paio di campionati e giocammo una finale di Champions, perdendola".
PRIMO GIORNO AL BERNABEU - "Non avevo mai neppure giocato lì, fui presentato al pubblico, provai un’emozione indimenticabile, come uomo e come calciatore, e mi dissi: Qui starò da dio. E farò cose meravigliose”.
UN NUOVO ZIDANE - "Certo che no. Non mi piacciono i paragoni, ma uno Zidane adesso non esiste proprio. Ero unico".