Juan Musso crede al traguardo Champions. Ecco l'intervista di oggi del portiere dell'Atalanta alla "Gazzetta dello Sport".
Sul suo momento
«Momento di grande forma fisica e mentale e oggi sono anche più abituato a certe fasi di gioco: serviva tempo e il fatto che ora la squadra vada forte facilita tutto. Da avversario avevo sempre sofferto l’Atalanta, ma anche ammirato i suoi principi di gioco, la sua voglia di attaccare. I valori di una squadra che aveva sempre fame: lo respiravi anche da fuori. A me piaceva giocare contro l’Atalanta: sapevo che avrei avuto molto lavoro da fare. Ma mi concentravo sulla prestazione, senza pensare se avrei preso uno, due o nessun gol: altrimenti ne prendevi quattro-cinque. E una volta ne ho presi sette...».
Su Hojlund e Lookman
«Rasmus e Ade hanno una velocità di testa e di gambe impressionante. E non li leggi: i movimenti, il tiro indifferente di destro e di sinistro. Attaccanti completi. E sono cresciuti tanto, come l’Atalanta».
Sull'Atalanta di oggi
«L’Atalanta dipende molto dalla propria forma fisica: senza, va in difficoltà e infatti adesso andiamo forte. A guardare la squadra da dietro mi diverto, a volte magari avrei voglia di essere più “protetto”. Ma ora l’Atalanta lo fa, ha imparato dai suoi errori: se deve chiudersi un po’ e difendere più basso, si adegua. Una gara vive di momenti, di varie strategie: ci stiamo adattando a fare le cose giuste per vincere le partite».
Sulle sue qualità
«Sono migliorato nel gioco coi piedi. E penso dipenda anche dalla squadra: crediamo di più nell’”uscire” palleggiando, senza cercare sempre e solo la profondità, gli inserimenti degli attaccanti, cosa che pure ci viene molto bene. Ma più di ogni altra cosa, mi sento meglio fisicamente. Il portiere è anzitutto un atleta, per quello che fa può essere questione di millimetri, o di millesimi di secondo. Mi ha aiutato aver fatto in pratica due preparazioni: una in estate, quella che avevo saltato nel 2021 dopo la Coppa America, e quella durante la sosta per il Mondiale».
Sulla Champions
«È quello che abbiamo in testa: sappiamo di poterlo fare. Ma ce la giochiamo con Napoli, Inter, Milan, Roma, Lazio, forse anche Juve... Con una concorrenza così devi avere coraggio, fame. E devi crederci abbastanza da pensare di poter battere chiunque. Pensare che non andarci possa essere un fallimento è follia, ma se stiamo sempre vicini a quella zona, poi ci sarà la possibilità concreta di arrivarci davvero. Solo che è inutile dirlo così tanto tempo prima».