A Maggio spegnerà la trentaseiesima candelina, ma non chiedetegli se sia giunta o meno l’ora di smettere di correre dietro ad un pallone. Andrea Pirlo non ha intenzione di ritirarsi, ed anzi, si è detto pronto a rilanciare: l’entusiasmo del regista bianconero è vivo come quello di una volta, e finché resterà tale nessuna scarpetta verrà appesa a nessun chiodo.
L’intervista rilasciata ad Abc, noto portale spagnolo, è allora l’occasione perfetta per il centrocampista di rispedire al mittente le critiche arrivate dopo la partita di domenica contro il Cesena. Al Manuzzi Pirlo non ha brillato, ma il ritiro è un'eventualità ancora non presa in considerazione dal fuoriclasse di Brescia: "Ho ancora alcuni anni davanti a me. Ho più entusiasmo di quando avevo 15 anni, mi alleno come se fosse il primo giorno. Quando non sarà più così, mi ritirerò. La nazionale? Mi ha chiamato Conte chiedendomi una mano in vista degli Europei del 2016. Mi ha convinto".
Pirlo, almeno in parte, ha poi anche riscritto i motivi del suo addio al Milan, spesse volte indicati nell'ostracismo di Massimiliano Allegri. "Falso. Né lui né nessun altro al Milan è stato responsabile del mio addio. E' stata una mia scelta. Volevo dimostrare a me stesso e alla gente che potevo ancora dare qualcosa al calcio".