Carnevali, direttore sportivo del Sassuolo, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere Dello Sport. L'argomento principale naturalmente non poteva che essere la ripresa del campionato, neanche un accenno al mercato infatti. Queste le sue dichiarazioni.

Sassuolo, le parole di Carnevali

"Da qualunque parte ci voltiamo troviamo confusione e veleni. Non ammetterlo sarebbe da incoscienti. Lunedì dovremmo ripartire con gli allenamenti a gruppi e tutto è ancora in alto mare".

Sulla colpa delle società

"Il ritiro non è un problema, ma deve essere rivisitato, perché contiene disposizioni troppo rigide ed esasperate. Lasciami dire una cosa: se noi vogliamo far morire il calcio siamo sulla strada giusta, qua siamo tutti pazzi, mi rendo conto che stiamo vivendo una situazione di grande emergenza, ma perché costruire tutta questa confusione".

Sulla questione allenamenti e stipendi

"Ciascuna società agisce nel proprio modo, a seconda delle proprie possibilità, poi è vero che è un sistema in grande difficoltà, altrimenti non arriveremmo a questi punti. Comunque, fammi dire che in questa grande emergenza tutti dovremmo metterci una mano sul cuore e aiutarci l’uno con l’altro, invece ciò non accade".

Sulle società non unite tra loro

"E’ un aspetto culturale di noi italiani, pensiamo sempre a noi stessi, il nostro è un mondo che non ha una visione futura ma che guarda solo all’immediato. E questo tipo di sistema non ci porterà mai da nessuna parte, occorrono programmazione e organizzazione anche da parte di chi ci gestisce".

Sulla voglia di finire il campionato

"Per quello che riguarda il Sassuolo noi questo campionato vogliamo finirlo a tutti i costi. E ringrazio il governatore dell’Emilia Romagna, Bonaccini, che ci ha dato la possibilità di ricominciare a lavorare prima degli altri, dimostrando un grande buon senso. Che purtroppo non appartiene ad altre componenti".

Sulla volontà delle altre squadre

"Se qualcuno non vuole farlo, lo dica apertamente ed esca allo scoperto. Magari è vero che alcune società danno un occhio alla classifica, ma qua dobbiamo pensare alla Serie A, a non affondare. Il discorso è uno solo: c’è un’industria calcio e c’è il calcio giocato e l’industria calcio se non si riparte è un dramma. Anche perché se fallisce la Serie A, a cascata, fallisce tutto il sistema calcio".

Carnevali (Getty Images)