Buffon avrà anche chiarito la sua posizione, a modo suo, mediante i microfoni delle iene ("Io non devo rimediare perché sono un essere umano che mette passione, sentimenti, arrabbiature. L'altra sera era finita la partita da un'ora e mezza, di conseguenza quello che uno esterna sono sentimenti, pensieri forti per certi aspetti ineducati, ma sono i sentimenti di un uomo che non si trincera dietro a un velo di ipocrisia e butta fuori quello che le viscere gli dicono, Non si può chiedere a uno che vive lo sport con una pienezza come lo vivo io di accettare, essere equilibrato, perché alla fine, seppur esternando in maniera eccessiva determinati pensieri, questi erano pensieri che avevano una logica, che ridirei, magari con un altro tipo di linguaggio, più civile. Però rimane che il contenuto di ciò che ho detto e lo riconfermo"), ma le reazioni continuano ad arrivare, anche a 5 giorni dalla notte di Madrid.

Un messaggio indiretto è arrivato da Marcello Nicchi: "Minare l'indipendenza e la terzietà della classe arbitrale potrebbe significare l'inizio di una nuova Calciopoli. Lo sciopero? Io faccio di tutto per calmare gli arbitri, ma se un giorno qualcuno arriverà al campo e non troverà l'arbitro non si sorprenda. L'ultima giornata ha confermato che i nostri arbitri sono di grande valore e sono il fiore all'occhiello di una Federazione che non esiste e che è in grande difficoltà. La situazione interna è drammatica. Le minacce a Oliver? Nello sport si deve parlare di sport. Mi preoccupo di migliorare il livello degli arbitri italiani, ciò che accade all'estero non ci compete. La cosa drammatica è che noi siamo il fiore all'occhiello di una Federazione piena di problemi e si cerca di andare a toccare la nostra autonomia. La decisione del Coni va a toccare un diritto che abbiamo acquisito". 

Il presidente dell'Aia ha anche parlato chiaramente della Champions e dell'esclusione della Juventus per mano di Oliver (su cui però dice, nonostante la giovane età, che "se ci sono i segnali da una persona dà grande affidamento"): "Le proteste della Juventus vanno gestite dagli organismi internazionali. Non mi permetto di dare giudizi sull'operato tecnico. Buffon è un grandissimo campione che si avvia a una grande carriera dirigenziale e quando siamo a certi livelli bisogna stare attenti a ciò che si dice, perché ci ascoltano i bambini. In Italia io avrei difeso l'arbitro, non può essere minacciato. Se ci fosse un arbitro che dà fuori di testa all'improvviso, andrebbe sotto all'esame dell'AIA ma anche dell'organizzazione della Procura Federale. Se all'epoca di Muntari ci fosse stato il Var, quell'errore non ci sarebbe stato. In Italia ci sono i migliori arbitri al mondo e siamo stati i primi a usare la tecnologia. Tutti gli altri ci stanno seguendo e non c'è nessuno che vuole l'interruzione dell'utilizzo del Var".