Ogni trattativa deve arrivare a un punto: la valutazione finale. Il rallentamento di quella tra Friedkin e Pallotta per le quote della Roma, legato anche agli effetti del Coronavirus, non è diventato stop. Va avanti, come una partita a scacchi in cui serviranno nervi saldi e soprattutto lentezza.

A fine gennaio, quando ancora lo spettro della pandemia era lontano, dalla Toyota erano arrivati segnali preoccupanti. Il mercato era in calo ovunque, in Cina le vendite erano crollate dell’80 per cento. Se la trattativa non è tramontata è perché la forza finanziaria di Friedkin sta nella diversificazione del suo portafoglio. 

Roma, ecco la forza finanziaria di Friedkin

Se la casa automobilistica ha registrato una frenata, e quello immobiliare un calo netto, l’intrattenimento ha registrato guadagni record: milioni di persone, spaventate dal virus, sono rimaste più a lungo a casa e hanno comprato film. E Dan ha società e titoli ovunque nell’intrattenimento. Dunque, come riporta il Corriere dello Sport, non c'è stato nessuno stop a causa di queste crisi ma siamo in una fase di «riflessione» sul valore complessivo dell’operazione.

La situazione è quella definita nel comunicato del 30 dicembre, dove si legge «qualsiasi operazione con il Gruppo Friedkin è subordinata al completamento con esito positivo delle attività di due diligence legale sul Gruppo As Roma». Il lavoro, nel frattempo, è andato avanti.