Esperienza manageriale e capacità di saper lavorare con i giovani. Sarebbero queste le caratteristiche principali della candidatura di Ralf Rangnick per la panchina del Milan. L’attuale Head of sport and development soccer del gruppo Red Bull è stato contattato da Ivan Gazidis già nei mesi scorsi, essendoci tra i due un grande rapporto di fiducia, anche se al momento non risultato contratti firmati. Dalla sede rossonera proseguono le smentite per provare a proteggere Stefano Pioli fino alla fine del campionato, ma Rangnick rappresenta una delle prime scelte per come vorrebbe impostare il lavoro al club milanese.

Il tedesco, come riporta il Corriere dello Sport, è abituato a lavorare con una rosa giovane e soprattutto nel corso della carriera è riuscito a portare alla ribalta diversi talenti che sono stati rivenduti a prezzi altissimi. Una politica che si adatterebbe alla perfezione alle esigenze economiche dei rossoneri, frenati dal Fair play finanziario e da un rosso in bilancio che dovrà calare ancora molto nei prossimi mesi.

Rangnick e Kampl ai tempi del Lipsia (Getty Images)

Milan, Rangnick è il mago delle plusvalenze

Rangnick in passato è riuscito a puntare su giocatori semisconosciuti per valorizzarli e rivenderli. Uno dei tanti giocatori scovati da Rangnick è stato Sadio Mané, preso dal Metz nel lontano 2012 per soli 4 milioni di euro quando l’allenatore era al Salisburgo. L’attuale attaccante del Liverpool quando fu venduto al Southampton fece incassare al club austriaco ben 23 milioni di euro. Il caso forse più eclatante è stato Naby Keita, attualmente ai Reds. Il giocatore guineano era stato scoperto all’Istres, squadra di seconda divisione francese. Fu pagato solamente 1,5 milioni di euro dal Salisburgo, poi ceduto in seguito al Lipsia attorno ai 30 milioni, e infine il passaggio in Inghilterra per 60 milioni. Sempre Rangnick si è reso protagonista della scoperta e della valorizzazione di Takumi Minamino, giapponese classe 1995 acquistato dal Salisburgo per solo un milione di euro dal Cerezo Osaka e venduto per 9 milioni alla squadra di Jurgen Klopp. Nell’elenco dei giocatori scovati da Rangnick va annoverato anche Roberto Firmino, che in giovane età aveva avuto esperienze alla Tombense e Figueirense in Brasile, quando fu acquistato nel 2010 dall’Hoffenheim che all’epoca era guidato da Ralf Rangnick. Dopo alcune buone stagioni in Germania il brasiliano fu venduto al Liverpool, ancora una volta, per 40 milioni di euro, facendo fruttare alla squadra tedesca una mega plusvalenza. E attualmente Timo Werner e Emil Forsberg del Lipsia, presi ancora da Rangnick, potrebbero garantire una grossa somma di denaro in casa di vendita in estate, come accaduto con Diego Demme nel passaggio al Napoli.

In Germania si parla di un contratto triennale con opzione per il quarto non ancora firmato, anche se col passare dei giorni il manager tedesco starebbe facendo diverse valutazioni. In primis sul budget che il Milan metterebbe a disposizione per questa nuova rivoluzione sul mercato. Una situazione di stallo che si sbloccherà tra qualche settimana.