Fa caldo e tira aria brutta (ma civile) in zona San Siro, coi cori della Sud sciamanti dal cancello 14 alla curva parzialmente vuota all'interno del Meazza. "C'avete rotto il cazzo", "vi romperemo il culo", "fuori i coglioni": parole grosse della moglie, innamorata ma in lacrime, al marito che non solo ha scordato il sacchetto della spesa, ma da troppo tempo non adempie i classici doveri matrimoniali. Sorridono i giapponesi in tribuna con le maglie numero 10, non capiscono il rumore e la polizia, dopotutto Honda la Champions League non poteva giocarla.

Striscioni anti-Barbara, anti-Raiola, anti-Balotelli troppo social, ma se Mario, fischiatissimo all'ingresso in campo, occupa stabilmente la posizione davanti al trio di trequartisti, Rami e Taarabt pagano dazio, entrambi in panchina dopo il 4-1 al Calderon. I flashback più nostalgici ci rimandano al 2011, prima con Cassano e Seedorf a far d'apertura alla doppietta di Robinho (!), poi con la memorabile tripletta di Nocerino: ah ma c'erano Nesta e Thiago Silva, ah, c'era Zlatan Ibrahimovic. 

 

PRIMO TEMPO - Paletta e De Sciglio assenti per squalifica, Donadoni perde Gargano per infortunio, sceglie Molinaro al posto di Gobbi e l'uomo derby Schelotto per Palladino nel 4-3-3 con Fantantonio falso nueve. Bastano cinque minuti ai due ex nerazzurri per far male al Milan: filtrante di Cassano per Schelotto, Emanuelson s'addormenta cullato dai cori della curva col Galgo che, steso da Abbiati, guadagna rigore e rosso per l'estremo difensore. Dagli undici metri Amelia è spiazzato per l'1-0 incrociato e repentino del talento barese. Lo svantaggio pungola i padroni di casa, feriti e fischiati, ma vivi: è Mario Balotelli (e non l'applauditissimo fantasma di Kakà) ad accendere piccoli fuochi sulla destra cogliendo anche un palo al diciottesimo. Dall'altra parte il solito Cassano, decisivo quanto lezioso, si divide fra un fallo subito ed un siparietto con l'ex compagno Clarence, per gli amici sempre Obama. Sul finir della prima frazione (ben 4 i minuti di recupero) ci starebbe pure un altro cartellino rosso ai danni di Mexes, in ritardo (e già ammonito) su Lucarelli. 

 

SECONDO TEMPO - Il primo cambio di Seedorf arriva al minuto cinquantadue, con Rami per  lo sciagurato Emanuelson, col Milan già sotto 0-2 grazie alla doppietta di Cassano, che negli spogliatoi a fine primo tempo s'era portato la maglia dell'amico Balotelli. Al franco-marocchino basta un corner di Montolivo per riaprire la partita con un gran colpo di testa sul secondo palo: non bene Mirante, meno bene in marcatura Molinaro, che all'ex Valencia regala parecchi centimetri. Uscito Cassano, il Parma pensa a difendersi, con Balotelli che aggiusta la mira dalla distanza prima di presentarsi, anch'egli, dal dischetto. Il fallo del neo-entrato Obi su Montolivo è fantascienza, per Celi è rigore, con Mario che fa secco Mirante. Nemmeno il tempo d'esultare che la fuga di Schelotto sulla destra innesca il tacco di Amauri che pare Crespo, e Amelia raccoglie per la terza volta la sfera in porta: 2-3. I cinque minuti di recupero non bastano ai rossoneri, stanchi dopo novantanove minuti passati a rincorrere gli avversari con l'uomo in meno. Biabiany al 95' segna il 4-2 di testa con Abate fuori per infortunio. Parma che può, finalmente, sognare.

 

MILAN-PARMA 2-4 (0-1)

MARCATORI: 9' Cassano (R), 51' Cassano, 57' Rami, 76' Balotelli (R), 78' Amauri, 95' Biabiany

MILAN (4-2-3-1): Abbiati; Abate, Bonera (66' Pazzini), Mexes, Emanuelson (52' Rami); Essien (8' Amelia), de Jong; Poli, Montolivo, Kakà; Balotelli. All.: Seedorf

PARMA (4-3-3): Mirante; Cassani, Lucarelli, Felipe, Molinaro; Acquah (80' Munari), Marchionni (72' Obi), Parolo; Schelotto, Cassano (63' Amauri), Biabiany. All.: Donadoni

 

 

Alan Bisio