Quando Stefano Pioli si insediò sulla panchina nerazzurra, uno tra i tanti messaggi lanciati nelle primissime conferenze stampa fu quello relativo a Geoffrey Kondogbia. Il mister nerazzurro aveva voglia di recuperare quello che in tanti avevano giudicato come un investimento sbagliato, un affare da 30 milioni più bonus da annoverare tra i peggiori di sempre della storia nerazzurra. Dopo un inizio tutto sommato positivo e l'ennesima, anonima discesa, il centrocampista francese ha invece lavorato duro per un posto in squadra, dimostrato capacità di ascolto e applicazione dei principi impartiti da Pioli.
Gioco massimo a due tocchi, fase di interdizione costante e giocate semplici: questo il diktat che ha trasformato Kondogbia, che ora, tra i vari Joao Mario, Banega, Brozovic ed il nuovo acquisto Gagliardini, sembra essere davvero l'unico irrinunciabile, quantomeno in attesa di capire cosa ne sarà di Medel, a cui Pioli dovrebbe dare nuova vita da difensore centrale.
MEDIA VOTO NELLE ULTIME TRE PARTITE - Un 6,5 pieno, frutto di un tris arrivato al 7 pieno di sabato sera contro il Chievo, quando Kondogbia ha messo in mostra le sue doti migliori, confermando ancora una volta uno stato di forma invidiabile.