41 anni, 4 dei quali trascorsi, con immenso successo, nella Genova blucerchiata. La stessa città che finalmente, dopo un lungo corteggiamento passato attraverso il superamento della blindante clausola rescissoria che lo legava alla Fiorentina, adesso lo riabbraccia. Quello tra Vincenzo Montella e la Sampdoria è un feeling d'eterea bellezza, iniziato nell'estate del 1996. L'aeroplanino, riscattato dall'Empoli dove aveva iniziato, è reduce difatti da una stagione straordinaria in cadetteria con la maglia dei cugini del Genoa. 28 gol stagionali che ne fanno un oggetto dorato del calciomercato, durante il quale la Samp di Mantovani lo preleva dai toscani per ben 8,5 miliardi di lire. E' proprio il Doria diretto da Sven-Göran Eriksson e Luciano Spinosi a farlo debuttare in Serie A: in squadra, con lui, ci sono Veron e Mancini, Mihajlovic e l'eterno Mannini, Evani e Karembeu. Una rosa coriacea nella quale la tecnica delle individualità forniscono stile ed eleganza. Alla fine della stagione 1996-1997 sarà sesto posto e qualificazione alla Coppa UEFA. E per Montella, alla sua prima in A, record di marcature: ben 22 - record in carriera -, che lo porteranno peraltro alle spalle del solo Pippo Inzaghi (all'epoca, in maglia Atalanta) in classifica cannonieri.

 

"Per me era un sogno, perchè era una grande Samp, con giocatori importanti come Mancini, Mihajlovic.

Per me fu facile, a quell'età, fare una scelta dettata forse anche dall'incoscienza".

 

Saranno 21 e 16 nelle successive due annate, con un finale di stagione '98-'99 piuttosto sfortunato, con la pubalgia che ne limita la presenza in campo ed, a fine campionato, la retrocessione della Samp. Poi i 7 anni e mezzo in giallorosso, ed il primo ritorno: a 33 anni, dopo aver trionfato anche nella Capitale, il 12 luglio 2007 Mazzarri lo vuole a completare un reparto in cui ci sono già Bellucci, Bonazzoli, ed un certo Antonio Cassano, a sua volta pronto a rinascere. Il prestito durerà solo un anno, al termine del quale saranno comunque 5 i suoi timbri personali in 18 apparizioni. Il resto lo fanno proprio Bellucci (con 13 gol stagionali) e Fantantonio (con 10): e proprio come fu nell'estate 2007, nel 2015 i due oggi si ritrovano, l'uno alla corte dell'altro, di ritorno nella città probabilmente più determinante delle rispettive carriere. Saprà, da lunedi in poi, Vincenzo, mediante il suo 3-5-2 ed il 4-3-3, ricreare quell'ambiente, anche in funzione dell'indeterminatezza del ruolo di Cassano? Difficile da dire, a priori. Quel che è certo è che Montella è amatissimo dalla Genova blucerchiata. Che ha ancora negli occhi quei 65, indimenticabili, gol dell'Aeroplanino.