Andrea Agnelli, presidente della Juventus, ha rilasciato una lunga intervista in occasione di una conferenza stampa. Tantissimi i temi toccati, queste le sue parole.

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Su Paratici, Nedved e Cherubini

"L'assemblea di oggi è stata in modalità virtuale, oggi era l'ultimo giorno e viste le ultime situazioni sanitarie ci è sembrato doveroso convocarla in modalità virtuale. Un pensiero personale va a tutte le famiglie coinvolte e allo staff sanitario. Questo è stato un anno agrodolce sia sul campo che fuori dal campo con grandi risultati e delusioni inaspettate. A gennaio ci siamo trovati a promuovere un aumento di capitale. Un grande plauso alla direzione sportiva, a Nedved che è qui, a Paratici che non è qui perché è entrato in bolla e a Cherubini. Rimango convinto che solo tra qualche anno ci potremo rendere conto di quanto fatto in questi anni.

 Nella ristrutturazione della società ora abbiamo due riporti con l'Area Football affidata a Paratici mentre quella Business a Stefano Bertola. Cherubini diventa Football director mentre io e Pavel ci divideremo i compiti su Area Football e Business. Gli obiettivi sono il perfezionamento della coesistenza tra le due aree e la promozione dei talenti in tutte le aree. L'altro elemento sulla quale ci siamo concentrati e la gestione emergenziale riguardo al Covid. Per quanto riguarda i protocolli, credo che vada riconosciuto al mondo del calcio che c'è uno screening che permette l'individuazione di un positivo e l'isolamento immediato".

Su Sarri

"Intanto di Maurizio ho un ottimo ricordo come persona. Ho scoperto una persona colta, con diversi interessi al di là del calcio che vive in maniera coinvolgente e sono estremamente felice che abbia vinto questo scudetto con noi. All'interno dello spogliatoio si deve formare un'alchimia, con Maurizio non si è formata. Io stesso ho indicato che fosse lui a portare la coppa dello scudetto al museo e verrà ricordato come un allenatore vincente della Juventus".

Su Paratici

"Fabio e Federico hanno contratto in scadenza a giugno. Ma tutti quelli che hanno contratti federali solo in scadenza al 30 giugno. Con Fabio e Pavel abbiamo parlato di ragionare a medio lungo periodo. Spesso mi è capitato di vedere casi mediatici, io non ho nessun tipo di segnale. Fabio, Pavel e Fede godono della mia piena fiducia e loro mi hanno dato testimonianza di voler restare qui e assieme a loro nei prossimi mesi andremo ad affrontare le sfide che abbiamo di fronte".

Sul Coronavirus

"Io non sono un virologo, devo dire che se osservo il comportamento degli italiani devo dire che siamo stati un popolo eccezionale. Se capiterà di dovremo attenere perché non ci possiamo permettere il collasso delle strutture sanitarie. Se sarà il caso sarà il caso e tutti quanti noi ci troveremo ad affrontare una situazione che se sarà sarà complessa. Dobbiamo dare massimo supporto a chi deve prendere queste decisioni".

Su Pirlo


"Giudicato per i risultati in Europa? Alla Juventus è così da sempre. Voi però date troppo per scontata la vittoria del campionato italiano. Noi continuiamo a lavorare per quello che è il nostro principale obiettivo che è vincere in Italia e provarci in Europa. Ma non sempre se non si vince in Europa è un problema. Io ho la sensazione che il mondo che ci circonda non vede l'ora di giudicare un paio di sconfitte. Quello che è mancato a Pirlo che abbina l'assenza di precampionato e il debutto assoluto su una panchina, la nostra responsabilità sarà quella di accompagnare il suo percorso iniziale. CI saranno ostacoli e il mondo non vede l'ora di colpire tutta la Juventus. Lo staff penso che sia il primo moderno che vedo, ognuno si muove con la consapevolezza. Tra dieci anni sarà lo staff ideale".

Su Juventus-Napoli

"Questa è una vicende dove noi siamo collaterali. Questo è qualcosa tra il Napoli e gli organi di giustizia, è qualcosa che non ci tocca".

Sull'impegno delle nazionali

"Si deve ragionare a lungo periodo. A marzo durante il lockdown noi club urlavamo necessità di spostare l'Europeo e l'ha fatto per permetterci di completare le competizioni. Ad aprile si sapeva che la UEFA avrebbe voluto riprendere le competizioni. Se noi arriviamo a fine agosto a puntare il dito mi sento di difendere la posizione dell'UEFA. Se invece si tratta di rimodulare gli impegni per tempo rispondo di sì. Bisogna anche avere la consapevolezza che le decisioni abbiano ripercussioni fra mesi. Non bisogna svegliarsi all'ultimo.

Perché Cristiano non avrebbe dovuto rispondere alla convocazione? Non avendo competizioni d giocare abbiamo detto che chiunque volesse avrebbe potuto proseguire l'isolamento fiduciario a casa. Non si sono rotte bolle, sono molto resistenti. Quando le Nazionali chiamano i giocatori ci tengono, è un sogno e per fortuna rimane vivo anche a chi ha già tante presenza. E questo è bello, rispondere alla chiamata delle Nazionali fa piacere".

Sulle parole di Spadafora

"Deve chiamare il ministero della Salute e degli Interni e farsi spiegare cos'ha violato. Io per la Juventus applico il protocollo federale. Io sono un dirigente sportivo e mi curo di quello".

Agnelli (Getty Images)
Agnelli (Getty Images)