Domenica sera, a San Siro, Stevan Jovetic ci sarà. C'è Inter-Juventus, il derby d'Italia, che Jojo avrebbe potuto giocare con l'altra maglia. Diversi anni fa i bianconeri, all'epoca di Conte, si interessarono al suo nome, anche se alla fine, Stevan, preferì rimanere al City. Di questo, e molto altro, ha parlato il montenegrino a TuttoSport. Questo un estratto della sua intervista. 

 

 

IN PASSATO VICINO ALLA JUVE - "L’interessamento c’era quello è sicuro. Loro hanno chiamato il mio procuratore mentre io con Conte non ho mai parlato. Alla fine ho deciso di rimanere al City, anche se sono capitate mille cose che non mi hanno permesso di dare bene. Quella a Manchester è stata una grande esperienza: ho vinto campionato e coppa, ho giocato con grandi campioni e ho imparato tanto".

 

DIFFERENZA DI OBIETTIVI - "A Firenze lottavo per il quarto posto, a Manchester per lo scudetto ed un’altra cosa perché devi vincere sempre e per forza. Succede anche all’Inter e spero che finisca come il primo anno al City in cui abbiamo vinto campionato e coppa".

 

INFORTUNI - "Mi sono rotto il crociato a vent’anni e quello è stato il periodo più brutto della mia carriera. In quei momenti però vedi chi sono i veri amici. Paura di non tornare? Questo mai: nemmeno per un secondo ho pensato “e se non…”. Sono sempre stato convinto che sarei tornato più forte di prima".

 

COSA MI FA ARRABBIARE - "Quando dicono che sono rotto: non è bello sentir dire su di sé cose che non sono vere".

 

SOGNO -" Ovvio lo scudetto. Per ora abbiamo la squadra per un posto in Champions, poi si vedrà"

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