Non è stato un ottimo inizio di stagione quello di Thereau, ingabbiato in un sistema che non sembra valorizzarlo e vittima di una condizione fisica oggettivamente non ottimale. Il cambio in panchina potrebbe sicuramente aiutare, ma è soprattutto una svolta psicologica quella che attende il centravanti. Questo un estratto della sua intervista alla GdS. 

LO SCORSO ANNO A TORINO - "Il gol più importante della mia carriera. Quella rete resta indimenticabile perché la Juve non perdeva al debutto da anni e questo è stato il mio piccolo record davanti alla mia famiglia che a Torino viene sempre a vedermi, soprattutto mia madre Lilian, la tifosa di casa",

PARTENZA IN SALITA - "Sono partito male ma succede spesso. Ho gamba, non mi preoccupo. Stavolta sono anche stato fermato da due turni di squalifica all'inizio e ho avuto un infortunio al polpaccio che ha complicato le cose. Numeri impietosi i miei finora, ma dovevo star largo sulla fascia, non è il mio posto. Domani inizia il mio campionato".

ALL'UDINESE NON SIAMO TUTTI AMICI, MA... - "Non siamo tutti amici ma viviamo bene insieme. Non posso avere il rapporto che ho con Kuzmanovic, un fratello per me, con chiunque, ma sto bene con tutti ed in particolare con Heurtaux, Wague e Perica".

SAREI ANDATO SOLO AL MARSIGLIA - "Non ho mai preso in considerazione le possibilità italiane, anche se c'erano. D'accordo con la società, l'unica porta aperta era il Marsiglia, la mia squadra del cuore che andavo a vedere allo stadio da piccolo con mia mamma. Il Marsiglia è qualcosa di unico, come il Napoli per i napoletani. La società non aveva possibilità ed io sono felice a Udine".