Il derby perso contro l’Inter ha segnato un crocevia nella storia del Milan di Mihajlovic. Per la prima volta in campionato infatti i rossoneri hanno finalmente trovato una quadratura del cerchio per quanto riguarda il gioco, che aveva latitato contro la Fiorentina e in modo ancora più preoccupante contro l’Empoli. Il rientro di Montolivo come regista, però, insieme alla scoperta del dinamismo di Kucka e alla conferma del solito Bonaventura, ha iniettato alla squadra una dose di confidenza in fase di possesso che ad oggi era un inedito da molto tempo a questa parte.

 

Il rombo disegnato con un uomo di qualità davanti alla difesa ha permesso ai giocatori di trovare sempre un uomo a cui affidare il pallone quando si viene pressati, e ne hanno beneficiato la fluidità e la verticalizzazione della manovra. Tuttavia, è risultato più che evidente ancora un limite enorme: la mancanza di un trequartista in grado di innescare le due punte.

Honda è stato l’unico a meritarsi una piena insufficienza nella serata della stracittadina, riuscendo a farsi cancellare dal campo e a non creare alcun pericolo là davanti, costringendo Bacca e Luiz Adriano a fare tutto da soli. Il giapponese ha avuto parecchie occasioni ma finora, ad eccezione dell’inizio pazzesco dello scorso campionato, ha deluso le attese.

 

Quali sono le soluzioni? Attendere il mercato di gennaio e comprare un trequartista? No, molto più semplice: aspettare il rientro di Bertolacci. La mezzala acquistata dalla Roma, senza più la responsabilità di dover dettare i tempi come invece ha – avrebbe – dovuto fare con accanto De Jong come nelle prime due giornate, può tornare a splendere come ai tempi del Genoa e anche regalare qualche gol con i suoi inserimenti in attacco. È qui la chiave del Milan, con Bertolacci accanto a Montolivo e Bonaventura spostato qualche metro più avanti a fare il trequartista, ruolo in cui può sfoggiare al meglio le sue qualità e dare una mano alle due punte, che avranno sempre un compagno a fare da collegamento tra loro e il resto della formazione. Et voilà, ecco un numero 10 fatto e finito – e soprattutto utile e funzionale – senza dover spendere soldi, potendo così dedicare le risorse a rinforzare altre zone più bisognose.

 

Un’idea che potrà essere messa in pratica non appena il centrocampista romano tornerà a disposizione, visto che l’ultima settimana l’ha passata ai box causa infortunio, e che con ogni probabilità rappresenterà il futuro della squadra di Mihajlovic. Un centrocampo con meno fisico ma decisamente maggiore qualità, proprio quello che tutto l’ambiente rossonero chiede da tempo. La strada è intrapresa, ora bisogna solo lavorarci e i risultati arriveranno.

 

Marco Mobilio per Canale Milan

 

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