Dichiarazioni forti e soprattutto piccate, quelle del presidente della Lazio Claudio Lotito a Repubblica. A far parlare è soprattutto il caso Bielsa, per il quale il rischio è che si finisca addirittura in tribunale, dopo un amore sbocciato e finito nel giro di pochi giorni. E, soprattutto, a seguito della firma d'un contratto a detta della società biancoceleste regolare: "Qui ho una lettera sua, in cui mi provoca, cerca l'incidente. Questa è la mia risposta: non cado nella provocazione. Parlo della differenza di carattere, gli comunico che lo aspetto in sede con grande entusiasmo altrimenti la Lazio ne avrà dei danni incalcolabili. Ho tutto per andare fino in fondo, in tribunale".
La scelta Bielsa, però, a posteriori non sembrava convintissima: "Me dicevano: fai sognare i tifosi, porta un po' di entusiasmo. Ma Lotito non vende sogni, vende solide realtà come dice quello... Inzaghi era la prima scelta, ho provato con Bielsa pe fa' contenti i tifosi. Lui vive nella pampa sconfinata qui invece ci sono le norme, i regolamenti. Lui è El Loco, ma io sono ancora più matto. Volevo fare il fanciullino di Pascoli, il sognatore. Ma ora mi trasformo in Machiavelli".
E sulle pretese del tecnico argentino: "C'erano mille clausole. I soldi li voleva in dollari, le variazioni sul cambio a carico mio. Biglietti aerei per l'Argentina in prima classe per cinque persone, cinque telefonini con bolletta illimitata. Hotel a cinque stelle. E poi le sagome per simulare la barriera: lui le voleva tedesche, che costano tre volte quelle italiane". Un matrimonio, a detta di Lotito, osteggiato anche da terzi: "Walter Sabatini lo ha chiamato per non farlo venire. E lo stesso ha fatto Veron".