Mario Passetti, direttore generale del Cagliari, ha parlato ai microfoni di TMW dell'emergenza Coronavirus e del futuro di Radja Nainggolan. Ecco i passaggi principali.

Passetti: "Nainggolan? Dura trattenerlo"

"Sono cambiate due cose: l'agenda, dal lavoro di quotidianità, è diventata gestione dell'emergenza. E anche gestione interna, visto che abbiamo dovuto prendere scelte dolorose sui nostri dipendenti. Dal 1 marzo abbiamo dovuto interrompere le attività. Dal 9 marzo si è interrotto tutto, il Cagliari si è come fermato in ogni suo settore. Di fatto la cassa integrazione è stata attivata per tutelare la società. E' uno strumento doloroso ma abbiamo tutelato il club per i mesi che verranno. E non posso far altro che ringraziare tutti i nostri dipendenti, col cuore".

"Sono aumentate le interlocuzioni con Lega e istituzioni per affrontare l'emergenza in modo comune. Ed è cambiata la modalità. Con alcuni disagi ma si è scoperta un'efficacia delle videocall e dei metodi di comunicazione che potranno essere utili anche un domani. la Lega sta facendo un lavoro encomiabile in queste settimane per aggiornarci e per lavorare uniti".

"Stipendi? Coi calciatori si tratta di fare un accordo e su questo la Lega di Serie A ha dato un messaggio unitario in un momento difficile, basato su un principio chiaro: laddove le prestazioni non siano eseguite non c’è il diritto alla corresponsione del relativo emolumento. Ogni società lavorerà come può e crede ma il principio per cui ognuno debba fare la propria parte non è messo in discussione da nessuno e questo è molto importante. Mi auguro si passi presto dalle parole ai fatti e si trovi subito un accordo di buon senso, anche per rispetto di chi ha già iniziato a subire gli effetti di questa crisi".

"Uno dei motivi per cui si cercherà di capire se la A potrà essere conclusa è anche questo: l'impatto della massima serie sul sistema calcio è rilevante. C'è bisogno di capire fino in fondo se ci sarà la possibilità di terminare il campionato e così a cascata ne beneficeranno in qualche misura tutti. Il calcio è una delle industrie di questo paese. Produce più di 1 miliardo tra contributi fiscali e previdenziali e produce l’1% del pil del Paese. Non può non essere considerato un settore da analizzare con attenzione".

"Sarà un mercato anche con colpi, sarà inevitabile, ma la rotazione dei giocatori sarà più bassa. I valori in gioco saranno minori, ci saranno più scambi. Stiamo già pensando anche a questo: fortunatamente abbiamo diversi giocatori interessanti anche in prestito come Vicario, Despodov. Vedremo cosa accadrà coi riscatti di Deiola e Romagna, così come valuteremo Caligara e Ceter che in B hanno dato risposte positive. E' evidente che dovremo valorizzare questi prestiti con attenzione".

"Nainggolan? E' tutto difficile. E' dura tenere un top come Nainggolan. Dopo questa crisi lo è ancora di più, c'è poco da nascondersi. Poi nella volontà delle parti, se ci fossero i presupposti si lavorerà per restare insieme. Ma come puoi dirlo oggi?".