BASTA BUGIE - "Stavolta non tollero menzogne: mi sono dimesso dal Chievo non per i risultati, sarei andato via anche in caso di vittoria col Bologna, ma perché io e la società volevamo raggiungere la salvezza attraverso due strade diverse".
LE MOTIVAZIONI - "Ho rinunciato a due anni di contratto senza chiedere né pretendere alcunché. Sono arrivato al Chievo perché il presidente Campedelli è un amico e perché il momento di difficoltà della squadra coincideva con la mia grande voglia di riprendere ad allenare. Ho poi deciso di interrompere il rapporto, non per i risultati, ma quando ho avuto la certezza che, benché volessimo raggiungere lo stesso obiettivo, cioè la salvezza, io e la società volevamo perseguirla attraverso strade diverse. A quel punto, né io potevo pretendere che loro sposassero le mie idee, né loro potevano pensare che io condividessi il loro percorso. Ripeto: ho rinunciato a due anni di contratto consensualmente"