Nuove idee, nuovi spunti, nuove possibilità tattiche per il Milan, che contro il Torino, alla ripresa, cerca punti e gioco, dopo parecchie settimane d'oblio. 

 

Le parole di Berlusconi, in tal senso, sembrano poter far virare mister Mihajlovic verso nuovi moduli ed impostazioni, che ad oggi prescinderebbero anche dalla presenza di Mario Balotelli, che anche ieri ha lavorato a parte e che presumibilmente dovrà saltare la prossima gara. Appena tornerà dalla Nazionale, difatti, l'indispensabile Bonaventura - sinora l'unico a garantire un livello elevato, sempre e comunque - potrebbe tornare all'antico. Ala sinistra, com'era ai tempi dell'Atalanta, l'ex nerazzurro sarà uno degli elementi cardine del 4-4-2 che Mihajlovic proverà a mettere in campo. Un ruolo che, presumibilmente, però, lo allontanerà dalla porta avversaria: meno gol ma più manovra, a vantaggio di attaccanti che, ultimamente, sembrano spenti. Disidratati. A cui servono rifornimenti: anche da destra. Una posizione in cui scala le gerarchie Alessio Cerci.

 

L'ex Atletico s'è mosso bene, contro il Monza e sta lavorando bene in settimana: sinora è stato impiegato praticamente solo da seconda punta, ma con Bonaventura a sinistra, per garantire spinta anche dall'altra parte, proprio Cerci è una possibilità concreta. Quando le partite e l'avversario lo consentiranno, difatti, sarà lui ad alzare la manovra a destra, dove la prima alternativa risponde al nome di Kucka, già in passato impiegato da esterno. Caratteristiche completamente diverse, ma altrettanto funzionali. Davanti, in attesa di Niang e Menez, gli unici disponibili sono Bacca e Adriano. L'unica remora del tecnico riguarda appunto l'impiego del brasiliano: seconda punta in un 4-4-2 molto offensivo, o fuori per cautelarsi ed impostare un 4-3-3 nel quale Cerci e Bonaventura sarebbero gli alfieri di Bacca, e si libererebbe un posto a centrocampo per lo stesso Kucka, al fianco di Montolivo (o de Jong) e Bertolacci? I prossimi allenamenti, in tal senso, saranno decisivi. Anche per capire le reali prospettive del deludente Honda, oggi ai margini della squadra, il cui futuro a Milano è sempre più in bilico.

 

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