AGGIORNAMENTO ORE 22:00 - Sono arrivate le parole del presidente Sebastiani: “Il calcio non è una guerra, è un gioco. La cena non si rimanda perché si perde, anche malamente, a Crotone. I ragazzi stasera mettono la faccia, è così che funziona, sono corresponsabili come me e l'allenatore. Non ho parlato con i tifosi fuori, ma anche oggi ne ho ascoltati alcuni: spero che la protesta resti nei limiti e non vada oltre perché abbiamo bisogno di loro”. Sulle possibilità del Pescara: “Questa società ha sempre fatto i fatti, abbiamo il 25% di possibilità di salvarci perché siamo in quattro a giocarci la salvezza. Ora speriamo di migliorarci col mercato. Qualcosa abbiamo sbagliato, di sicuro, ma col senno di poi è tutto più facile”. Sebastiani ha anche confermato il suo tecnico: “Oddo non è in discussione. Si abusa spesso della parola progetto nel calcio, noi l'abbiamo fatto con lui. Si passa anche per momenti negativi, non è che cambiando un allenatore al giorno si fa meglio. L'allenatore è seguito dalla squadra, lavora bene sul campo, siamo noi che dobbiamo dargli i correttivi necessari per fare meglio”.
Clima teso in quel di Pescara. Squadra e dirigenza sono state duramente contestate durante la cena di Natale organizzata presso il porto turistico della città abruzzese da membri della tifoseria organizzata.
I tifosi hanno avuto un confronto - a quanto pare molto acceso - con Massimo Oddo e con alcuni giocatori e dirigenti. Si sarebbe verificato anche il lancio di bombe carta, con conseguenti scontri con la Polizia. Una contestazione dura, che esplode definitivamente a Pescara: il Delfino è ancora alla ricerca della prima vittoria sul campo del suo campionato.