Roberto Mancini non perdeva occasione per elogiarlo, e dopo le iniziali incomprensioni, anche De Boer aveva iniziato ad utilizzarlo con una certa frequenza. Sotto la gestione di Pioli hanno ruotato Kondogbia, Banega e Joao Mario, ma non lui, Marcelo Brozovic. Che ieri ha risposto con una doppietta e la solita prestazione tutta corsa e qualità: che si giochi a 2 o a 3, il croato è ormai da considerarsi come un titolare inamovibile, pronto a colmare le insicurezze di una squadra, anche ieri sera, apparsa impaurita e poco convinta dei propri mezzi.
Per un Brozovic che sale, c'è un Banega che scende: l'argentino, chiamato a completare il 4-2-3-1 di Mancini - ma sul quale lo stesso tecnico italiano aveva mostrato qualche scetticismo - si ritrova oggi in un 4-3-3 (senza considerare l'ultima novità con la difesa a 3) in cui non riesce ad avere precisa collocazione tattica, ingabbiato da movimenti non consoni alle sue caratteristiche e poco aiutato da compagni mai costanti nel rendimento. Una situazione tattica invece in cui Joao Mario ha dimostrato di sapersi trovare bene, ed anzi, di godere dell'assenza proprio di Banega, potendosi dedicare con maggior efficacia alla fase offensiva.