Dispiacere, stima professionale e umana per Velazquez, ma Daniele Pradé non scioglie le riserve sulla conferma o sull’esonero dell’allenatore dell’Udinese, facendo il punto sulla situazione dei friulani a Udinews TV: ”Siamo dispiaciuti per il momento che stiamo vivendo. Nessuno di noi pensava che ci saremmo trovati in questa situazione”, ammette il ds del club bianconero. “Avevamo fatto investimenti importanti e da responsabile dell'area tecnica le aspettative erano ovviamente ben diverse. Mi dispiace in prima persona, mi dispiace soprattutto per il pubblico che ci sta dando tanto".

Difesa per Velazquez, ma anche l’ammissione che la scelta verrà presa nelle prossime ore: ”È una persona che sa molto di calcio, ha leadership e personalità. Velazquez è una brava persona, ma anche un allenatore capace. Non riesco ancora a trovare il motivo di questa situazione. Vogliamo prendere la migliore decisione, insieme alla proprietà, per stare al passo con la coscienza. Siamo ancora in fase di valutazione, oggi ho sentito più volte l'allenatore così come Gino Pozzo, ma non abbiamo ancora deciso. Tra oggi e domani faremo una scelta. Esonero per approfittare della sosta? È una stupidaggine pensare di mandare via Velazquez per far lavorare la squadra col nuovo allenatore durante la sosta. Perderemo tantissimi calciatori a causa delle Nazionali".

A condannare il tecnico friulano anche le punte che non hanno reso come era lecito aspettarsi: “Avevamo comprato un attaccante da 15 gol a stagione, Teodorczyk. Viene da tantissime reti in Belgio, ma purtroppo è arrivato qua e ha avuto diversi problemi fisici fin dall'inizio. Su Vizeo abbiamo investito tanti soldi, ma è ancora molto giovane. Poi non dimentichiamoci Lasagna, che è arrivato fino in Nazionale ma non ha il piede così caldo come l'anno scorso”.

Ancora una difesa a favore del tecnico: ”Bisogna sostenerlo psicologicamente. Velazquez è ancora un ragazzo, ma è un signore allenatore. La nostra non è stata una scelta casuale, Julio vive ancora con delle situazioni di calcio differenti. Il suo profilo mi e ci piace. Nomi caldi? In questo momento i contatti sono leciti: parlare e ascoltare. Non posso farmi trovare impreparato, una società che si rispetti è obbligata ad analizzare la situazione e confrontarsi anche con altre figure. Guidolin? Non è nella mia testa. Lo stimo tanto, è un allenatore di grandissimo livello, però non è quello a cui penso".