Da Pep Guardiola a Simone Inzaghi: Walter Mazzarri sente di aver tracciato una strada. Il tecnico, intervistato da Tuttosport, ha dichiarato di essere stato studiato dall'allenatore del City e di aver rivisto nell'Inter degli ultimi anni i suoi stessi principi di gioco. Ancora in cerca di una squadra dopo l'ultima fallimentare esperienza al Napoli, l'ex, tra le altre, di Torino e Reggina ha affermato di voler sposare una nuova causa; di seguito le parole di Mazzarri.

Le parole di Mazzarri

Le parole di Mazzarri: "Ho bisogno di un piano, di una causa da sposare: se accetto è perché sono convinto di poter raggiungere gli obiettivi del club. Altrimenti, meglio restare fermi. Ho capito che, se mi limito ad allenare e non do peso ai dettagli, posso avere difficoltà”.

Mazzarri: "Guardiola mi ha studiato. Voglio una causa da sposare" (Getty Images)
Mazzarri: "Guardiola mi ha studiato. Voglio una causa da sposare" (Getty Images)

Sul modulo

Sul modulo: “Quella che ha usato l’Inter fino a qualche domenica fa, con i quinti che si buttano dentro, la faccio da anni. È il sistema che conosco meglio. Ma non ho problemi con altri schemi: i moduli li fanno i calciatori. Quello che facevo con il mio Napoli, Inzaghi lo ha riproposto con l’Inter. Finché attacchi, difendi: è un principio in cui credo molto".

Sulle esperienze in panchina

Sulle esperienze in panchina: "L’ultima squadra che ho allenato dall’inizio alla fine, il Torino, ha sfiorato un miracolo. Anche col Napoli a Riad, quando abbiamo battuto la Fiorentina, non abbiamo praticamente subito un tiro in porta e abbiamo segnato tre gol. Con l’Inter abbiamo giocato in dieci, ma nel primo tempo meritavamo di vincere e abbiamo perso ingiustamente. Possiamo andare più indietro nel tempo. Alla Reggina giocavo col 3-4-3: un calcio offensivo con due esterni e tre attaccanti. Non è un caso se Bianchi e Amoruso segnarono quasi venti gol a testa. Eravamo una squadra che piaceva e veniva studiata. E parliamo di vent’anni fa“.

Sui pregiudizi nei suoi confronti

Sui pregiudizi nei suoi confronti: “Credo sia un errore, una sciocchezza. Guardiola ha studiato il mio Napoli, ha elogiato il mio sistema. Nella stagione dei 63 punti con il Torino, eravamo primi per recuperi palla nella metà campo avversaria. Non abbiamo chiuso lontano dalla Champions. Attaccavamo sempre con almeno cinque uomini e anche contro difese schierate a quattro“.