Vladimir Petkovic non ha mai dimenticato la Lazio. L'ex allenatore biancoceleste, passato alla storia per la finale di Coppa Italia del 26 maggio contro la Roma, ha rilasciato un'intervista ai microfoni del Corriere dello Sport. Ecco le sue parole:

Sul 26 Maggio

«Il 26 maggio è come una festa di compleanno. Ogni volta, quando mi capita di tornare a Roma e incontrare tifosi laziali, ci sono le strette di mani, gli abbracci. Ora con il Covid non è possibile, ma tutti mi vogliono sempre salutare e ringraziare. E’ stato sicuramente qualcosa di speciale. Tornando a quel periodo, io per primo non capivo l’importanza della partita e non capivo l’importanza che aveva per la gente. Pensavo soprattutto a vincere la Coppa Italia, con la Lazio ci saremmo garantiti un trofeo e la qualificazione in Europa League. Adesso so bene cosa significa conquistare una Coppa Italia in finale contro la Roma. Resta un piacere, un immenso orgoglio, un bellissimo ricordo».  

Su Inzaghi

«Complimenti a Simone per il suo percorso. All’inizio ha avuto il vantaggio di conoscere l’ambiente, il direttore sportivo e il presidente. Era già dentro la squadra. Ma è ancora più bello sottolinearne l’evoluzione e la maturazione come allenatore e gestore. Ha ottenuto grandissimi risultati, conservando la fame che serve per arrivare ancora più in alto». 

Su Klose

«Sicuramente avrà il vantaggio di partire ad alto livello o di ottenere certe opportunità. Poi dipenderà dalla matematica, da come lavorerà e gestirà i risultati. Ha assorbito la scuola tedesca e conosce il campionato italiano. Mescolando certe esperienze, potrà tirare fuori idee interessanti. Le caratteristiche ci sono, ora tocca a lui. Non so se continuerà al Bayern come aiuto o se avrà opportunità di allenare altrove. Ci vuole esperienza. Abbiamo visto alla Juve che non è così facile per gli ex grandi giocatori». 

Le parole di Petkovic (Getty Images)
Le parole di Petkovic (Getty Images)