Nel corso di una diretta Instagram, Fabio Cannavaro ha elencato i più forti attaccanti incontrati in carriera: "Direi Ronaldo il Fenomeno, Messi e Cristiano Ronaldo, ma faccio fatica perché li ho incrociati tutti, in Serie A era un disastro ogni domenica. Ibrahimovic lo portai in giro in vespa per le strade di Napoli, gli feci vedere i vicoli, il golfo e lo stadio e si è innamorato della città, si divertì molto. È un tipo simpatico, si vede che da giovane ha sofferto. Quando arrivò alla Juve aveva molto rispetto di Capello, gli serviva un allenatore così. Contro di me non prendeva mai la palla, aveva paura di andare da Thuram, ma non gli andava bene nemmeno con me. Gli dissi che se si voleva divertire, doveva aspettare di tirare in porta da solo dopo la partitella".

Sulla Coppa del Mondo 2006: "Mi dà fastidio quando sento che vincemmo a causa di Calciopoli. In Germania non ne parlammo proprio, eravamo fortissimi e con un allenatore incredibile. Solo la Francia forse era più forte di noi. Prima di partire, il segretario federale mi diede una lettera con le parole di Papa Wojtyla: ‘Non abbiate paura di avere coraggio’. Quella fu la chiave del nostro successo. Mancini oggi sta facendo un lavoro straordinario e i risultati sono visibili: c’è di nuovo credibilità, voglia di vincere e divertirsi".

Cannavaro allenatore: "Mi rivedo un po’ in tutti quelli che ho avuto, da Capello a Lippi, passando per Sacchi, Ancelotti, Malesani, Scala. Ho preso un po’ da tutti, sperando di avere un mio sistema".