Gian Piero Gasperini, tecnico dell'Atalanta, ha parlato al Corriere dello Sport dopo l'impresa di Champions League:

Gasperini dopo la vittoria in Champions League

«Dopo il secondo di Ilicic. Sull’1 a 1 ci poteva stare ancora un po’ di timore, a volte facciamo delle minchiate… Siamo riusciti a prendere gol da una nostra rimessa laterale. Avevo notato però che giocavamo meglio, eravamo superiori in tutto».

Sorpreso?

«Dalla nostra prolificità, riusciamo a segnare tanti gol e sempre con qualità, con ottime giocate e la partecipazione di centrocampisti e difensori».

Tanti gol e poker?

«Siamo tornati ai tempi di Charles, Sivori e Boniperti e al GreNoLi».

Modello?

«Siamo un segnale di speranza. Ma io parto dal presupposto che più che sulle sottovalutazioni oggi bisognerebbe puntare il dito sulle sopravvalutazioni di certi giocatori. Intendo dire che il valore economico di un calciatore non è direttamente proporzionale alla sua capacità di incidere sulla partita e di risolverla. Gomez e Ilicic, per via dell’età, potranno anche non avere un valore di mercato elevatissimo, ma se devo scegliere tra loro e un calciatore da 50 milioni scelgo loro».

Investimenti di Percassi?

«Ha un’attenzione bergamasca alla spesa. Non è che non ha voglia di spendere, ha solo il timore di spendere male». 

Crescita personale?

«Con le coppe ho alzato il livello, le coppe mi hanno confermato che la strada che avevo sempre seguito era quella giusta. Cresci solo attraverso la ricerca del gol, con un calcio di proposta. Accettando anche qualche rischio. Gli avversari vanno affrontati con coraggio. Se ti chiudi, se provi innanzitutto a non prenderle, non è detto che ti vada bene. Borussia, Lione, Everton, sono stati questi i passaggi fondamentali. I risultati positivi, poi, sono l’ingrediente-chiave: danno alla squadra la consapevolezza».