Il Torino riparte da Gianluca Petrachi. Nelle scorse ore il club granata ha ufficializzato il ritorno del direttore sportivo già alle dipendenze di patron Cairo dal 2010 al 2019.
Tornato dopo le ultime esperienze con Roma e Salernitana, Gianluca Petrachi è intervenuto in conferenza stampa al fianco del patron Urbano Cairo per parlare del suo nuovo corso in granata dopo l'esonero di Vagnati.
Torino, la conferenza stampa di Petrachi
"Vedo tanti volti conosciuti, abbiamo già vissuto anni belli e intenso ed è bello tornare nella mia casa per dieci anni. Non ero più tornato a Torino, rientrarci è stato pieno di emozioni. Non è stata una cosa pensata o studiata, con Cairo ci siamo sentiti quando il Toro ha giocato a Lecce ma non è venuto. Poi, all'improvviso, mi ha fatto percepire che c'era qualcosa che poteva nascere. Voleva capire se io potessi pronto a tornare e avessi le motivazioni, ho risposto che sono nato pronto. Sono arrivato di notte.
Da fuori, ho notato una cosa e cercherò di lavorarci: è come se ci fosse uno scollamento. Il senso di appartenenza è la priorità. Da calciatore non ho capito cosa fosse il Toro, da dirigente è stato un altro mondo. Ho capito la missione, qui si entra in un club diverso. E il senso di appartenenza per tutti i giocatori deve essere rimarcato e bisogna anche farlo capire loro. Cercherò di comprendere il senso di appartenenza, ho cercato sempre di creare un senso di famiglia: voglio risentire quel calore, voglio ricreare quella sinergia. E, se possibile, alimentandola con la gente. E' il mio sogno".
Il mercato di gennaio
"Mi sono fatto delle idee, è giusto che sia così. L'idea più importante la sviluppi insieme al tecnico: con lui ho chiarito alcune tematiche tattiche, come secondo lui è giusto giocare ed eventuali correttivi. Ho le idee più chiare, ho passato la giornata con Baroni e mi ha dato linee guida e non devono esserci equivoci tattici. Magari ci sono calciatori scontenti e dobbiamo prendere giocatori funzionali. Non sarà una mercato di rivoluzione, ma riparazione. Magari manderemo a giocare qualche giocatore che nel 3-5-2 trova poco spazio e che aveva più senso in un 4-3-3 o 4-2-3-1".