Ieri sera il fulmine a ciel sereno, l'esonero di Ancelotti dopo la vittoria contro il Genk ed il conseguente passaggio agli ottavi di Champions League. De Laurentiis ha scelto Gattuso come successore del tecnico di Reggiolo e quest'oggi c'è stata la conferenza stampa di presentazione. Queste le sue parole: "Ho detto sì al Napoli perché negli ultimi dieci anni è stato protagonista in Italia ed in Europa. Penso sia una grande squadra a livello di qualità e tutti i giocatori sono funzionali al calcio che voglio fare. Mi sono visto col presidente domenica negli uffici della Filmauro. Con Carlo ci siamo sentiti stamattina, sono stati due giorni non facili. Sapevo che dovevo chiarirmi con Carlo. Ancelotti mi ha dato per l'ennesima volta dimostrazione di essere un grandissimo. Non facciamo paragoni, perché lui ha vinto tutto ed io sono un allenatore giovane e devo ancora dimostrare tanto. Spero di fare quello che ha fatto lui nella sua carriera".

OBIETTIVO - "Il Napoli è una squadra costruita per andare in Europa, è difficile ma non ci giro intorno. Non possiamo stare fuori dall'Europa, il momento non è positivo ma dobbiamo recuperare i punti e riusciamo a centrare la Champions League".

LA RICETTA DI RINGHIO - "Testa bassa, lavorare, pedalare, riuscire a vincere queste due partite prima della sosta. Dobbiamo recuperare, abbiamo l'obbligo di comandare le partite. So quello che posso dare ma squadra e società devono aiutarmi e io devo aiutare loro. Si deve viaggiare di pari passo. Si esce da questo momento pensando solo al lavoro".

MODULO E MERCATO - "Non so con che modulo giocheremo, vedremo, tra due giorni scendiamo in campo. In questo momento ho il 4-3-3 perché ho i giocatori giusti per farlo. "Ibrahimovic? Voglio parlare di chi c'è. In questo momento è troppo facile parlare di Ronaldo, Ibra o Ronaldinho. Parlo di chi c'è adesso, non risponderò a domande di mercato, sarebbe una mancanza di rispetto che farei ai miei calciatori.

LE POTENZIALITA' - "Questa è una squadra consapevole di poter far di più, nessuno si aspettava di stare così bassi, c'è voglia di rivalsa. Le sensazioni sono buone, non mi aspettavo un'organizzazione così alta, le strutture sono di alto livello, sono rimasto colpito. Sento la responsabilità addosso: so che aria si respira qui, qui c'è un mare grande e devo saperci andare perché sennò si rischia di annegare. Io non ho paura di nulla, vado con grande professionalità, ho rifiutato tante proposte, qui c'è tutto per far bene, per quanto sono consapevole che sarà difficile".

PERCEZIONE PARTENOPEA - "La percezione che c'è oggi all'estero del Napoli è molto più importante di quello che sembra qui, per il parco calciatori e la qualità di questi. Questo è anche merito della società. Adesso è il momento di stare in silenzio e non ascoltare quello che si dice all'esterno, devo capire quello che succede dentro, parlare all'anima del gruppo. E' normale che oggi ci sia qualcuno meno contento, ma i rancori non portano da nessuna parte. Vinciamo le due partite prima della sosta natalizia, dopo si vedrà".

LA PRIMA FORMAZIONE - "Mi sono già fatto un'idea di quello che sarà l'undici che schiererò, vedremo anche cosa ci dirà l'infermeria, chi ha recuperato e chi no. Insigne? Punto su di lui, che è un patrimonio del Napoli, come punto su tutti i miei calciatori. Lorenzo è il capitano di questa squadra, simbolo della città, ma io devo mettere in condizioni tutti di esprimersi al massimo. Ci sarà qualche modifica di posizione, a me non piace giocare con due linee da quattro, non ho il tempo di fare test, so che lo staff di Ancelotti ha fatto il suo, comunque valuteremo la condizione fisica la settimana prossima".

DE LAURENTIIS - Queste le parole del patron sull'addio di Ancelotti: "Mi sembra doveroso ringraziare Ancelotti che ci ha seguito fino ad ora. Io rimango suo amico, lo ero prima e rimango ora. Tra noi c'è un rapporto limpido e sincero, mi dispiace aver sentito che tra me e Ancelotti ci siano stati dissidi e contrasti. Tutto ciò non è vero e mi dispiace che le cose siano andate così. Molto spesso tra marito e moglie si divorzia e si mantengono buoni rapporti. Siamo due persone che abbiamo lavorato insieme coltivando un sogno, poi ci siamo svegliati all'improvviso e a un certo punto con grande responsabilità per non rovinare il suo palmares di vittorie straordinarie ho cercato di salvaguardarlo e di dire, caro Carlo, è arrivato il momento di dividerci. Non mi fate domande perché non vi risponderò, non fatemelo ripetere, oggi è solo il momento di Ringhio Star, uno che non ha bisogno di presentazioni e vuole darvi delle risposte perché è uno che ha assimilato nel passato il Napoli osannato da Sacchi e lo ha applicato anche al Milan cercando di fare meglio di quanto si potesse fare arrivando quinto".