Fabio Cannavaro e la corsa azzurra al Pallone d'Oro: l'ultimo trionfatore italiano dà la sua impressione sui cinque azzurri candidati, e alla Gazzetta dello Sport dà anche una sguardo alle ambizioni da scudetto del Napoli di Spalletti.

Italia e il Pallone d'oro, parla Cannavaro

"Era dai tempi della mia vittoria del trofeo che non succedeva, dunque è un bel segnale. Jorginho è il più accreditato, anche se sono convinto che vincerà Messi. Barella e gli altri meritano tutti, ma ci doveva essere nel gruppo anche Chiesa, per quello che ha fatto vedere. Bonucci e Chiellini continuano a essere una grande coppia, nonostante gli anni. Ecco in prospettiva azzurra abbiamo ottimi centrocampisti e attaccanti ma ci mancano difensori centrali. Sta crescendo bene Bastoni, ma se non verranno fuori altri uomini credo che Roberto Mancini dovrà prendere in considerazione anche la difesa a tre. Donnarumma? Per i portieri, come per i difensori, è sempre molto dura. Non è un caso lo abbia vinto solo il russo Jascin. Gigio ne avrà parecchie di possibilità continuando così. Fra Nazionale e Psg potrà vincere molto e proporsi con più chance al trofeo visto che l’era di Messi e Ronaldo è al tramonto e ancora non si vedono all’orizzonte grandi dominatori".

Napoli, prova di maturità a Firenze

"Con la squadra al completo non teme nessuno e può davvero vincere lo scudetto. Spalletti è anche un po’ cambiato, in positivo. Nel senso che senza togliere bellezza al suo gioco, è diventato più concreto nello schierare in campo i propri uomini. E la squadra dà risposte eccellenti sul piano della solidità, sembra di sbattere contro un muro giocando contro di loro. A Firenze ho visto una squadra capace di giocare in più modi e di leggere i momenti diversi della partita contro un avversario che almeno per un tempo ha giocato a ritmi alti. Ma quando i viola sembravano prendere il sopravvento, ecco che Fabian gioca un pallone lungo per Osimhen, che entra in area, guadagna un rigore e la partita assume un’altra piega. E comunque anche quando l’iniziativa ce l’aveva la Fiorentina, con Anguissa primo argine e Koulibaly dietro avevi la sensazione di una squadra capace di reggere qualsiasi urto. Insomma il Napoli sa giocare basso e ripartire veloce, ma ha anche giocatori che sanno saltare l’uomo e mostrano padronanza di palleggio per aprire le difese chiuse. E all’occorrenza con Koulibaly puoi tenere la linea altissima per difendere negli spazi aperti. Favoriti? No, però chi vorrà vincere il titolo dovrà batterli e non sarà per nulla semplice. Le milanesi sono molto forti, soprattutto l’Inter e non solo perché ha lo scudetto sul petto. Quella nerazzurra è squadra forte e compatta. E poi mai dare per morta la Juventus. È partita male, ma se poi batti il Chelsea vuol dire che i valori ci sono. Allegri dovrà darle equilibri migliori e continuità, perché non è un caso che mancando Ronaldo si subiscano più gol: perché gli altri devono “alzarsi” di più per segnare. In prospettiva più lunga, perché è in primavera che si deciderà la corsa scudetto, per il Napoli preoccupa la Coppa d’Africa: perché Spalletti perderà per un periodo lungo l’attuale asse portante della squadra: Koulibaly-Anguissa-Osimhen".

Cannavaro e l'impressione su Osimhen

"Osimhen fortissimo. Ha qualità non semplici da trovare in un attaccante. E il nigeriano è di assoluto livello internazionale. Tutti pensano sia un cavallo pazzo, invece andate a vedere i suoi gol ed è uno che in area sa fare molto male agli avversari. Con Spalletti sta anche maturando nei movimenti, nei sincronismi di squadra. Il futuro di Insigne? Hanno cominciato a parlarsi col club. Bene, avanti così. È importante che Lorenzo resti".

Getty Images
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