Primo giorno di lavoro per il Palermo nel ritiro di Bad Kleinkirchheim e prima conferenza stampa di Davide Ballardini. Queste le parole del tecnico rosanero raccolte da tuttopalermo.net: "Non ho parlato da quando è finito il campionato perché non avevo più nulla da dire. Ricordo bene però di aver detto che il Palermo poteva far bene e ricordo bene anche i vostri sorrisetti, è ancor più gratificante aver compito un’impresa che rimarrà per sempre nella storia. Sarò sempre grato al Palermo e a Zamparini che mi ha dato tante opportunità. Noi crediamo di aver fatto bene il nostro lavoro".

IL CALCIOMERCATO IN ENTRATA - "Servono circa sei giocatori ma non avere esuberi è anche un dato positivo. Ci sono squadre che si presentano in ritiro con 36 giocatori. Io gradirei avere giocatori italiani o che quantomeno conoscano il campionato italiano. Abbiamo comunque tanti giovani interessanti che però andranno aiutati. L'addio di Sorrentino? Dietro Posavec ci vuole un portiere di esperienza e affidabile, che possa giocare. Josip ha qualità importanti e abbiamo fiducia in lui, ma le deve ancora dimostrare. Ci vuole comunque un portiere pronto, questo discorso vale comunque per tutti i reparto".

DIMISSIONI DOPO L'ARRIVO DI FOSCHI, POI IL CHIARIMENTO - "Nel mio primo incontro che ebbi con Foschi gli ho detto che all’indomani mi sarei dimesso e che sarebbe stato libero di scegliere un altro allenatore. Io e Foschi ci siamo poi visti nuovamente e abbiamo chiarito. Io non andai a Cesena ai tempi perché non ero convinto e se io non sono convinto, rinuncio. Cesena è casa mia, ero orientato ad andare, ma la notte poi non ho dormito. La salvezza del Palermo ha aggravato la situazione in un certo senso perché Foschi era convinto che avrei salvato il Cesena e c’è rimasto male, poi in questo modo ha avuto una conferma di quello che pensava".

NUOVO MODULO PER I ROSANERO? - "Zamparini ha detto che si passerà al 4-3-3? Intanto noi nello scorso anno abbiamo giocato con il 3-4-3, un modulo che non presenta troppe differenze rispetto al 4-3-3. Al di là dei numeri, per me sono importanti i principi e le caratteristiche dei giocatori. Per me i tre attaccanti, o comunque tre giocatori offensivi, sono delle priorità. Questo è il mio credo".