Sono passate 48 ore dall’ufficialità dell’esonero di Marco Giampaolo, Stefano Pioli ha diretto il primo allenamento alla guida del Milan, ma nono si spegne la polemica sulla decisione dello stato maggiore rossonero di cambiare in panchina: nell’occhio del ciclone, secondo i detrattori di Boban, Maldini, Gazidis e Massara lo scarico di responsabilità di un mercato non all’altezza, facendo pagare il tecnico.

Giudizi severi non solo da parte del tifoso comune: sono ore in cui si accavallano pareri illustri, e non teneri nei confronti della dirigenza milanista. E’ il caso di Luciano Moggi, che a Radio Bianconera si scaglia contro la società: "A ottobre è presto per mettere in discussione un progetto. Al Milan Giampaolo può aver sbagliato ad essere andato in una squadra dove ci sono giocatori che non rispecchiano il nome della società, ma chi ha sbagliato grossolanamente sono stati i dirigenti che mandano via un allenatore per trovare un colpevole, ma i veri colpevoli sono loro".

Ancora più duro il giudizio sui social di Gianluca Galliani, figlio dell’ex ad rossonero, per una vita al suo fianco a soffrire in tribuna: ”Dirigenti con un monte salariale che rappresenta un unicum nella storia del calcio mondiale che scaricano sempre la responsabilità sugli allenatori e i giocatori senza esporsi. #saveacmilan". A corredo la bandierina a stelle e strisce, cha lascia intuire come il bersaglio della polemica di Galliani jr sia soprattutto Singer.

L'EX AD SI DISSOCIA - A stretto giro è arrivata la precisazione di Adriano Galliani, riportata dall'Ansa: "Mio figlio è una persona adulta, non sono certo io l’ispiratore di queste sue parole, che non rispecchiano il mio pensiero”, chiarisce il dirigenza del Monza ed ex ad del Milan.