Dopo il cambio in panchina inaspettato, il Genoa riparte da Ivan Juric. Il tecnico croato torna a sedersi per la terza volta sulla panchina del Grifone: dopo la prima esperienza, terminata il 19 febbraio 2017 in seguito alla pesante sconfitta con il Pescara, e il successivo ritorno, conclusosi con l'esonero dopo 12 giornate (e una vittoria) nello scorso campionato, Juric spera di che questa volta la sua avventura sia più lunga e ricca di soddisfazioni.

Il Genoa ha salutato Ballardini, protagonista della salvezza dello scorso anno, per riabbracciare l'allievo prediletto di Gian Piero Gasperini; cosa cambierà nella disposizione tattica dei rossoblu? Si riparte dalla difesa a 3, marchio di fabbrica del nuovo tecnico, che pure Ballardini non aveva disdegnato; i veri cambiamenti però potrebbero arrivare in mezzo al campo.

Finora il Genoa aveva optato quasi sempre per il 3-5-2, presentando un centrocampo compatto, spesso con difensori esterni nel ruolo di ali; il modulo con le due punte e la posizione di Pandev, che poteva indifferentemente agire al fianco di Piatek o più indietro, a supporto di 2 attaccanti, hanno caratterizzato l'inizio di stagione. Juric è abituato, come d'altronde il suo maestro Gasperini, a schierare tre uomini offensivi: è dunque possibile che il nuovo tecnico decida di passare al 3-4-3 o al 3-4-2-1, sfruttando la duttilità di Pandev e la vivacità di Medeiros. Questo significherebbe meno spazio per Kouamé, inoltre Lazovic, come già accaduto in passato, potrebbe essere avanzato nel tridente. Allo stesso tempo, Criscito potrebbe essere schierato nel terzetto difensivo, con nuove soluzioni sugli esterni.

Scelte ancora da valutare, visto che Juric - che pure conosce bene buona parte della rosa - dovrà lavorare per trovare la soluzione più adatta agli uomini a sua disposizione. E i fantallenatori tremano: se finora Piatek è stato semplicemente devastante, il timore è che con il cambio di modulo possa risultare meno efficace. Proprio quello di cui il Genoa non ha assolutamente bisogno.