Ruslan Malinovskyi, centrocampista dell'Atalanta, ha rilasciato una lunga intervista ai taccuini dell'Eco di Bergamo. Queste le sue dichiarazioni.
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Sulla propria condizione fisica
"Finalmente mi sento molto bene fisicamente: quest'anno non era mai successo. Dal punto di vista del modulo per me non è cambiato molto: la mia posizione resta la stessa, sia con il sistema a cinque che con quello a quattro difensori. Ora però mi sento al top: in questa stagione ho dovuto convivere con un fastidioso problema all'addome, che mi ha condizionato. Per un periodo avvertivo molto dolore: dopo la vittoria di inizio campionato a Roma con la Lazio non riuscivo quasi neanche a camminare. Quando sprintavo sentivo fastidio: non potevo lavorare al top e in Serie A diventa tutto difficile se non sei al 100%. Le cose sono andate meglio dopo il recupero post-Covid, ho avuto febbre e non sono stato affatto bene, ma fortunatamente è passato".
Sul primo anno in Italia
"Il primo anno in Italia serve per imparare la lingua e per adattarsi, ma nel secondo ci si aspetta il salto di qualità: io per primo sapevo di dovere fare meglio. Non stavo giocando il mio calcio migliore, ma ora voglio dare sempre di più".
Sulla Fiorentina
"Ultimamente è andata bene e abbiamo vinto, ma è capitato anche di perdere in coppa nella scorsa stagione. Dobbiamo approfittare del momento: la Fiorentina ha appena cambiato allenatore e cerca un gioco, la sua situazione è delicata. Ma attenzione, perché ci sono tanti giocatori di livello".
Sulla classifica"Guardiamo la classifica, ma il mister ci insegna a pensare solo al prossimo incontro.Ora abbiamo intenzione di andare a Firenze per vincere e non per pareggiare: è un momento chiave, vogliamo ottenere sempre il massimo per non fare regali alle inseguitrici. Tornare in Champions sarebbe bellissimo: per noi è un bonus. In Champions ci sono le migliori squadre e i migliori giocatori: sarebbe stupendo esserci ancora, magari a Bergamo e con il pubblico".
Su Muriel
"Luis è il giocatore migliore da avere a fianco. E pure il più simpatico: è sempre felice, è un calciatore forte e una bella persona. Nei rigori, in realtà, è lui in migliore, anche se io ne ho trasformati parecchi in Belgio. Sulle punizioni siamo diversi: dipende anche dalla distanza".