Zlatan Ibrahimovic polemico con la classe arbitrale. Il dirigente del Milan, in occasione della presentazione di Joao Felix in conferenza stampa, ha parlato anche della gestione della gara vinta a Empoli nell'ultima giornata di campionato.
Sul mercato
"Quando abbiamo fatto questo mercato è stato cercare di dare all'allenatore due squadre, perché con così tante partite che abbiamo deve avere più alternative. Nell'ultima partita ha iniziato con tre attaccanti, poi ha cambiato. Le opzioni ci sono, poi dipende dall'allenatore. Basta che difendano e possono giocare tutti insieme. Serve equilibrio, difendere e attaccare. Io sono un ex attaccante, ovvio che mi piaceva attaccare ma bisogna avere equilibrio. L'importante è che abbiamo dato all'allenatore due squadre, ha tante alternative poi decide lui. Nessuno ha il posto garantito in campo al Milan, qui i calciatori sono diventati leggenda perché sapevano che non avevano il posto garantito e hanno fatto il massimo. Poi speriamo che Joao Felix diventi una leggenda del Milan".
Su Joao Felix
"Quando ci si è presentato il nome di Joao Felix abbiamo parlato tra di noi come per tutti gli altri, poi quando abbiamo deciso in cinque minuti abbiamo chiuso. Poi sì, l'allenatore ha insistito per averlo, lo conosce bene ed è amico di suo figlio. Abbiamo parlato tra di noi come facciamo sempre, poi quando abbiamo deciso tutto è andato veloce. Chi mi ricorda? E' difficile paragonare ad altri giocatori e non è neanche giusto: momenti diversi, squadre diverse... Il gol che ha fatto San Siro? Una volta è Natale, non due. Contro la Roma ha fatto gol il cucchiaio, mentre con l'Empoli ha sbagliato. Gli ho già detto che doveva fare gol e chiudere la partita. La magia arriva una volta, Se vuole fare più gol deve essere più cattivo davanti alla porta. Se devo scegliere uno dico Kakà, molto fluido e dinamico. Forse gli piace fare più giochini di Kakà che però era più concreto, ma lui è ancora giovane. Non è giusto paragonarlo ad altri. E' vero che è in prestito, ma se fa bene tutto è possibile".
Sugli arbitri
"Chiedo sempre ai giocatori di essere educati con l'arbitro. A metà tempo ho chiesto rispetto all'arbitro per i giocatori del Milan. Sono stupito che i miei giocatori non abbiano reagito più forte dopo la situazione di Walker, una situazione fuori controllo: se va male questo giocatore rischia di non giocare per un anno. Non voglio essere troppo drammatico, ma l'arbitro mi ha detto che forse era ammonito. A me non interessa ammonito o espulso, mi interessa il controllo del gioco ed era veramente pericoloso. Era fuori dal calcio che piace a tutti. La situazione di Tomori poi è la conseguenza del VAR, di lasciare andare avanti perché non fermi il gioco. Tomori prende il secondo giallo e viene espulso però c'era un fuorigioco prima. Per noi non è accettabile e manderemo una lettera all'AIA. Perché non è accettabile. Due situazioni per noi molto gravi e anche le conseguenze della partita. Giocare con un giocatore in meno quando dovevano giocarci loro in uno in meno... Poi capisco Walker che viene dalla Premier League e non fa cinema, ma non deve fare questo cinema per avere una reazione dell'arbitro. L'arbitro deve seguire il suo istinto ma deve fare la cosa giusta. Ci vuole rispetto per il Milan, non voglio essere critico verso l'arbitro ma non è la prima volta che succede e chiedo solo questo. Rispetto per il Milan e per i giocatori".